TERMOLI _ “Vorrei dedicare innanzitutto questa giornata alla memoria di Antonio Montefalcone che è stato un grande sindacalista e consigliere Regionale per il PCI ,ha portato avanti battaglie importantissime per il nostro territorio tanto in campo industriale con l’insediamento della fiat quanto a livello sociale”.

Ha iniziato così la conferenza stampa il segretario cittadino dell’Idv Costantino Manes che, questa mattina, davanti il Belvedere dei fotografi, ha parlato di lavoro, di crisi. Ha raccontato le storie di 3 operai presenti all’incontro che hanno denunciato quanto sta accadendo nelle imprese molisane oltre alle proprie vicissitudini personali.

Quest’anno cade il decennale della sua scomparsa, a me ha insegnato a vivere la politica come passione e non come interesse per tornaconti personali, penso che gli amministratori di oggi dovrebbero imparare molto da figure come la sua – ha proseguito Manes -. Il primo Maggio a Termoli ha un significato particolare in quanto il nostro territorio soffre più di altri la violenta crisi basti pensare che a livello regionale la disoccupazione è passata dal 8,5% del 2008 all’oltre 13 % del 2012 e mi viene da pensare che buona parte di quest’incremento viene dalla zona costiera dove c’è meno lavoro pubblico e più lavoro dipendente. Termoli soffre di una mancanza di progettualità lungimirante in tutti i settori , dall’industriale al turistico al commerciale.

I casi di sofferenza sono ormai all’ordine del giorno , infatti per questa giornata ho invitato “a campione” 3 lavoratori di realtà diverse :una ex lavoratrice del Carrefour, un precario dello Zuccherificio e un cassintegrato da un anno di un’azienda metalmeccanica che produce moduli fotovoltaici. Il primo maggio dev’essere momento di riflessione e non solo motivo di scampagnate o concerti”.

Manes non ha mancato di fare un riferimento anche al neo governo guidato da Enrico Letta. “E’ già partita la battaglia ideologica sull’IMU e l’abolizione di questo balzello e questo va bene, non ho sentito però lo stesso vigore nell’affermare che la riforma Fornero è TOTALMENTE sbagliata e che ha creato miseria e disperazione in appena 1 anno dalla sua entrata in vigore .

I diritti negati con l’abolizione dell’art.18 siano ripristinati come era stato promesso in campagna elettorale da certa sinistra ed anzi devono essere esportati ed internazionalizzati cosicché da non vedere più scene come quelle di Dacca dove centinaia di lavoratori sono morti per pochi spiccioli al giorno. “

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