Gianfranco Vitagliano
CAMPOBASSO _ I consiglieri d’opposizione hanno presentato oggi – nel corso della seduta del Consiglio regionale – un documento congiunto con il quale hanno evidenziato – passo dopo passo – i motivi per i quali non è possibile procedere all’approvazione della delibera di Giunta regionale numero 59/2012 perché contraria alle disposizioni legislative (legge 244 del 2007) e perché inefficace a garantire la continuità aziendale e le spettanze pregresse dei bieticoltori. Contestualmente, alla luce della situazione odierna e degli atti predisposti in questi anni che non hanno consentito l’effettivo rilancio dello stabilimento ma hanno, di fatto, permesso solo consistenti interventi con denaro pubblico, il centrosinistra ha chiesto ufficialmente la revoca delle deleghe assegnate all’assessore Vitagliano.

“La realtà evidenziata dall’Esecutivo regionale e resa nota attraverso gli interventi in aula degli assessori Vitagliano e Scasserra è completamente avulsa dallo stato dei fatti che si evince dagli atti relativi allo Zuccherificio del Molise – ha detto Paolo di Laura Frattura nel suo intervento in aula, oggi pomeriggio -: la soluzione che sarebbe a portata di mano, secondo gli esponenti dell’Esecutivo, non esiste come, del resto, abbiamo più volte sottolineato in questi giorni senza peraltro essere ascoltati. Non risultano pervenuti nemmeno gli impegni di adesione che avrebbero dovuto essere sottoscritti dalle associazioni direttamente interessate al rilancio delle attività produttive dello stabilimento. Per lo schieramento di centrosinistra la continuità aziendale e i livelli occupazionali sono i principali argomenti da trattare, con una strategia che garantisca gli ingenti investimenti fino ad ora affrontati. A fronte di un documento non completo, che non convince nelle strategie e nelle scelte messe in piedi dall’Esecutivo regionale, non possiamo quindi accogliere la delibera di Giunta predisposta dall’Esecutivo con l’intento, solo dichiarato, di assicurare un futuro allo stabilimento e ai suoi lavoratori.

Il centrosinistra non avanza richieste strumentali né tantomeno si chiama fuori perché impreparato a proporre un’altra tipologia di intervento. Il tema è troppo rilevante per gli scenari futuri regionali e appaiono sottostimate persino le risorse che si vorrebbero impegnare per il rilancio effettivo, concreto e rigoroso dello stabilimento. Le nostre richieste di poter verificare maggiormente la situazione debitoria con il supporto di ulteriore documentazione sono rimaste lettera morta e ad oggi non sono rintracciabili quelle garanzie da noi sollecitate con forza rispetto alla continuità aziendale e al mantenimento dei livelli occupazionali diretti e dell’indotto”. Il centrosinistra ha quindi presentato al Consiglio regionale un documento nel quale, oltre ad una precisa e puntuale disamina di quanto accaduto dal 2007 ad oggi, avanza una seria controproposta tesa al risanamento economico della società per azioni e al rilancio aziendale dello stabilimento, con l’obiettivo concreto di garantire effettivamente, e non a parole, una rigorosa continuità aziendale.

Crediamo che prima di tutto, in considerazione della situazione finanziaria e patrimoniale dello Zuccherificio e della strategia messa a punto dall’Esecutivo regionale che ha dimostrato il suo fallimento nella prospettiva di rilancio del settore agroalimentare, il presidente della Regione non possa far altro che revocare la delega all’assessore Vitagliano quale artefice e responsabile politico ed istituzionale del fallimento evidente delle politiche messe in campo fino ad oggi. Il fallimento delle politiche e delle strategie è del tutto evidente ed è certificato dai fatti e dagli atti giudiziari. Inoltre, alla luce di quanto accaduto fino ad oggi e in considerazione dell’ingente mole di capitale pubblico investito nello Zuccherificio del Molise, riteniamo sia prioritario autorizzare la struttura regionale competente a porre in essere nell’immediato tutte le procedure ad evidenza pubblica necessarie a perfezionare la cessione a terzi, che siano in possesso dei necessari requisiti di affidabilità tecnica, professionale, morale ed economico-finanziaria, della partecipazione azionaria regionale nella società Zuccherificio del Molise Spa. Al fine di salvaguardare il patrimonio pubblico, riteniamo fondamentale procedere all’accertamento immediato della consistenza finanziaria della quota di partecipazione del socio privato in seguito all’aumento del capitale autorizzato nel dicembre 2010 per accertare ufficialmente l’attuale assetto azionario della società. Con questi obiettivi è quindi necessario accertare anche la destinazione dei 4 milioni di euro erogati con determinazione direttoriale numero 77 del 2011”.

I consiglieri di centrosinistra, inoltre, hanno chiesto ufficialmente all’assise di dare mandato alla Giunta regionale di porre in essere ogni iniziativa istituzionale nei confronti degli organi competenti dello Stato e dell’Unione Europea al fine di creare ogni necessario coinvolgimento per garantire la continuità aziendale, agroindustriale e occupazionale.

Il Molise di Tutti, Italia dei Valori, Costruire Democrazia, Alternativ@, Federazione della Sinistra, Sinistra Ecologia e Libertà, Partito Socialista Italiano

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6 Commenti

  1. Finalmente!
    Questo è un documento che ha un enorme valore politico. Finalmente le opposizioni si sono destate dal torpore degli ultimi anni. La cortina fumogena di belle parole declinate da anni – continuità aziendale – filiera agroalimentare – preservare l’occupazione – unico stabilimento del centro sud – sono tutte fandonie. E’ bastato chiedere non carte qualsiasi , ma lo stato patrimoniale, per capire la verità. Quella verità che in queste pagine noi stiamo dicendo da mesi: lo zuccherificio è un’azienda fallita. Fallita. Se qualcuno capisce il significato delle parole, sa benissimo che cosa deve fare.
    In una situazione del genere ogni perdita di tempo, ogni errore, ogni azione che non sia la riconsegna dei libri contabili in tribunale ha come sola conseguenza quella di spalare una valanga di quattrini in una voragine senza fondo.
    Ogni persona che viene chiamata al capezzale del moribondo, è una voce in più che si aggiunge al libro dei creditori; ogni strategia, ogni azione, ogni tavolo che si mette in gioco sono soldi, soldi soldi, e altri soldi che si devono impegnare per mantenere in vita la macchina d’ossigeno al moribondo. Questa è la verità, non c’è un’altra verità. Bene la richiesta di dimissioni a Vitagliano, perchè oltre ad essere il custode del bilancio regionale, è anche un politico del basso Molise, ed è un ex amministratore del nucleo industriale, per tutte queste ragioni egli non poteva ignorare lo stato comatoso dello zuccherificio, e non avrebbe dovuto avallare tutte quelle dissennate decisioni di spesa. Non può dire: io non sapevo; perchè sarebbe una dichiarazione di stupidità. Allora, fuori dalle scatole, perchè è stato responsabile di scelte demenziali, gravemente lesive delle risorse pubbliche. Per concludere. Libri in tribunale. E legge regionale per aggevolare la riqualificazione, formazione e rioccupazione delle maestranze dello zuccherificio. Così si governa. E su questo deve incalzare l’opposizione, se vuole avere lo status di vera forza di governo.

  2. bella notizia
    ottimo l’intervento delle opposizione. Però vi suggerirei di chiamare in causa il Procuratore Generale della corte dei conti. E’ evidente si sono usate risorse pubbliche senza le cautele che la legge sicuramente impone. Quindi affondate fino in fondo la lama, perchè qui ce puzza di imbroglio. Non vi lasciate impapocchiare dal finto buonismo dei posti di lavoro che si perdono perché questo è un altro problema. Bisogna risolvere una volta per tutte l’emorragia di denaro dei contribuenti che quel ferrovecchio puzzolente succhia da anni. Bisogna liberare il basso molise da una presenza scomoda per l’industria del turismo balneare di campomarino e termoli. Bisogna ridare la qualità di vita accettabile alla popolazione di Portocannone che per due mesi all’anno, nel pieno dell’estate, è costretta a convivere con il fetore irrespirabile delle bietole marcite. Chiudete lo zuccherificio, che l’intero basso molise vi farà un monumento equestre.

  3. parlate con i numeri
    Mi chiedo se alcune affermazioni che si leggono nell’articolo, scaturiscano da dati concreti.
    Quali sono i numeri degli occupati e dell’indotto? Qualcuno lo sa con precisione. O sono solo delle prefigurazioni? Insomma: dati o fantasie? Io credo che se qualcuno si prendesse la briga di andare a controllare come stanno le cose realmente, ci sarebbero delle belle sorprese.Primo. Non c’è un agricoltore disposto a seminare bietole in tutto il molise.
    Secondo. Quei pochi addetti all’escavazione che c’erano, o sono falliti o hanno cambiato mestiere. Posso fare nomi e cognomi.
    Terzo. Lo stabilimento funziona tre mesi all’anno. Per gli altri mesi bastano 5 persone. Non 250. Se li si vuole mantenere per forza allora significa che vogliamo fare assistenzialismo; cioè manteniamo maestranze inutili a spese dei contribuenti.
    Se i dati fosse altri, io ne sarei contento, ma chi deve decidere su una spesa enorme da impegnare, queste cose le deve sapere con certezza. Quarto. Oggi ho letto la notizia che lo zucchero è una sostanza nociva. Vale la pena investire denaro pubblico su qualcosa di nocivo?
    Io per esempio, non sono d’accordo, che si impieghino i soldi delle mie tasse. Chi è d’accordo ci metta i suoi soldi.

  4. dichiarazioni demenziali
    Gira un articolo dell’illuminato di pietracatella Vitagliano. Con un’arroganza pari solo alla rozzezza tratta la questione come se fosse l’operazione finanziaria più brillante della borsa di Londra e le opposizioni a suo dire sono un’armata brancaleone che brancola nel buio.
    Vitagliano ci deve spiegare dove sono andati a finire i 50 milioni spesi per lo zuccherificio fino ad ora. E dove andranno a finire i 15 milioni approvati ieri? Questo ci deve dire invece di sparare cazzate a vuoto.
    La rabbia è legittima, perchè fa rabbia sapere che c’è qualcuno che butta a vanvera una montagna di soldi pubblici, cioè i nostri soldi.
    Ora vi lascio che ho da andare a preparare il forcone.

  5. irresponsabili
    Siamo governati da una banda di consiglieri irresponsabili. Qualcuno deve ricordarsi delle parole scritte in questo sito fra un anno, quando ci troveremo allo stesso punto di oggi e chiederanno ancora soldi per continuare a foraggiare un catafalco cadente. Allora se la memoria, che è l’arma più potente del popolo, non ci tradirà, brandiremo i forconi.