In maniera molto pacata, nel mio comunicato stampa, ho cercato di spiegare questa posizione che non contempla alcun scontro di interessi, ma che prende , invece, atto di una realtà , e cioè che le maggiori forze imprenditoriali, la spinta propulsiva anche nel campo dei servizi , muove da Termoli e si espande al territorio circostante. Dobbiamo essere , tutti insieme ,consapevoli che non ci sarà futuro per le aree industriali senza un ruolo maggiore delle forze imprenditoriali ed un ridimensionamento della gestione politica.
Il mio partito è impegnato solo su questo aspetto e non prende, di certo, posizione nelle diatribe interne al PDL, anche se sono – continua Velardi – pienamente consapevole delle manovre poste in essere per conseguire obiettivi che vedono la vicenda Cosib strumentale a ben altro. Non mi riconosco, perché non appartengono alla mia storia politica, in concezioni di egemonia politica , perché non ho mai preteso alcuna sudditanza, né mai chiesto alcuna sudditanza politica o atto amministrativo a tutti i sindaci che hanno firmato il comunicato. Non mi riconosco nei ruoli di manipolatore di opinioni e coscienze; né di padrino di cordate politiche ; né di aspirante in erba di ruoli di leadership .Mi limito semplicemente a fare ciò che ritengo giusto : in questa vicenda la solidarietà a Di Brino si deve leggere come appoggio al Sindaco di Termoli, che è tutore massimo degli interessi della città, e non ad un esponente di una parte del PDL. Quanto, poi, alla mia fulminazione, rectius conversione, se vogliamo adoperare il latinorum dell’agnosco stilum del comunicato, devo riferire che sì è trattato di un incontro richiestomi dal Sindaco di Guglionesi per motivi suoi privati, che ,se lo ritiene , può liberamente rendere pubblici.
Infine, vorrei chiedere – continua Velardi – ai Sindaci se davvero ritengono di aver realmente garantito la stabilità di governo dell’Ente, in assenza dei rappresentanti di Termoli. Io sono convito del contrario e sento, sinceramente , di rivolgere loro un appello a riaprire, insieme a Di Brino, il dialogo per trovare una soluzione condivisa, che può essere il risultato politico di un confronto come pure di una revisione organica della legge sui consorzi. In vicende come questa a nulla servono le polemiche , che per quanto mi riguarda vanno subito messe da parte, e, soprattutto, non sarebbe segno di saggezza e di lungimiranza rifiutare il confronto sulle ragioni di Termoli, che vanno considerate perlomeno su un livello di pari dignità istituzionale . Sono solo queste le ragioni che mi hanno indotto a richiedere un tavolo di confronto fra i partiti di maggioranza