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CAMPOBASSO _ Dicembre è tempo di consuntivi e di programmazione. Per i sindaci dei comuni molisani, già da qualche anno, questo è soprattutto il mese in cui i conti non tornano. E non possono tornare, a causa di spese straordinarie riferite al pagamento delle rette per i minori collocati in istituti specializzati. Bambini ed adolescenti che, successivamente a provvedimenti dell’autorità giudiziaria minorile, vengono allontanati dal proprio nucleo familiare per periodi spesso affatto brevi. In anni in cui i numeri dei bilanci comunali non brillano certo per ricchezza questo ennesimo obbligo di legge sembra trasformarsi nella fatidica ultima goccia. I casi di minori si cui cade l’attenzione del Tribunale minorile non sembrano diminuire (un dato questo che fotografa impietosamente una comunità regionale che dovrebbe aver più cura dei propri figli) così come in aumento sono gli oneri finanziari a cui sono costretti i già risicatissimi bilanci comunali.
Se, in particolare, si prendono ad esempio i casi di alcuni municipi chiamati a fronteggiare anche 7 affidamenti contemporaneamente (vedi il Comune di Jelsi che impegna oltre 143000 euro l’anno) la patologica difficoltà di reperimento dei fondi si trasforma in vero rischio bancarotta! Nella migliore delle ipotesi a risentirne sono tutti gli altri settori dell’amministrazione, primi fra tutti i servizi essenziali, inevitabilmente ridimensionati o addirittura, nella peggiore, cancellati. Sono inoltre numerose le amministrazioni che sono ricorse persino a mutui per far fronte ai pagamenti. Nuovi debiti per la spesa corrente! I Piani Sociali di Zona avrebbero dovuto rispondere anche a questo tipo di problematica, sollecitando una maggiore collaborazione tra i comuni, le altre istituzioni, il mondo dell’impresa sociale, sinergia finalizzata a qualificare e razionalizzare una spesa che da anni cresce progressivamente.

Ma i ripetuti tagli al Fondo Sociale regionale così come a quello nazionale, assieme ad una programmazione della spesa d’Ambito ancora prevalentemente incerta ed in ritardo, oggi rischiano di compromettere definitivamente i precari equilibri di cassa delle amministrazioni locali e la continuità stessa di tutti gli altri servizi locali. Pertanto si ravvisa la necessità, alla vigilia dell’approvazione in Consiglio Regionale del Bilancio previsionale 2010, di un intervento immediato, garantito e non più occasionale da parte della Regione Molise nei confronti delle amministrazioni locali. Interessante appare a tal proposito la regolamentazione degli affidi familiari proposta di recente da una direttiva dell’Assessorato Regionale alle Politiche Sociali (Del. D.R. n°1092 del 16/11/09).

Un provvedimento atteso e non relegato alla straordinarietà del momento, così come invece era già accaduto in passato, una valida alternativa alla istituzionalizzazione dei minori ed al contempo un’occasione che in futuro potrà concretizzarsi in un sostanziale risparmio per i comuni. Se non si interviene immediatamente e con decisione il 2010 in Molise potrebbe essere l’anno della definitiva scomparsa del sistema pubblico di welfare locale così come lo conosciamo oggi.

Il Capogruppo Pardo Antonio D’Alete
antoniodalete@dalete.it

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