BrunoDomenicoTERMOLI – Prosciolti dall’accusa di omicidio colposo sette medici dell’ospedale San Timoteo di Termoli, tra cui il primario della divisione di Medicina Vincenzo Iannaccone, indagati per la morte di un paziente, Pasquale Perrotta, avvenuta a giugno 2015. Il paziente, arrivato al Pronto Soccorso per patologie di cui era sofferente, il 29 maggio 2015, fu ricoverato nella divisione di medicina fino al 3 giugno successivo; quindi, fu da qui trasferito in gravissime condizioni all’ospedale Cardarelli di Campobasso, dove morì il 13 giugno successivo.I familiari presentarono una denuncia ai Carabinieri di Termoli chiedendo di accertare eventuali responsabilità circa le cure prestate. Alla denuncia seguì l’inchiesta della magistratura.

La Procura Frentana iscrisse nel registro degli indagati sette medici, alcuni del reparto di medicina, primario compreso, altri del pronto soccorso, dove furono fatti i primi interventi sul paziente. Oggi,il Gip del Tribunale di Larino ha accolto la richiesta archiviazione del Pm Toncini nel procedimento a carico degli operatori sanitari della Medicina nonché dei medici che effettuarono i primi interventi su Pasquale Perrotta al Pronto Soccorso di Termoli.

L’avvocato termolese Domenico Bruno, difensore di fiducia del dirigente medico Iannaccone, ha preso atto delle richieste del Pm e del provvedimento del Giudice Vezzi a seguito di udienza in camera di consiglio. “Nessuna responsabilità può essere attribuita a Iannaccone – ha spiegato il legale – in quanto, come verificato dagli stessi periti nominati dal Pubblico ministero, la morte di Pasquale Perrotta era svincolata dalla condotta dei sanitari che si avvicendarono nella cura al San Timoteo dal 29 maggio a 3 giugno 2015. Il decesso avvenne per arresto cardiocircolatorio come precisato nell’elaborato peritale”.
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Antonella Salvatore
Giornalista professionista, Direttrice di myTermoli.iT e myNews.iT e collaboratrice AnSa