delgiudiceconvegnoTERMOLI – “Nella piramide alimentare, rappresentativa della dieta mediterranea, latte e derivati occupano un ruolo strategico: la loro assunzione è consigliata nell’ambito di una alimentazione bilanciata, anzitutto per soddisfare il fabbisogno di calcio”. E’ quanto dichiarato da Pierluigi Evangelista, Responsabile della Divisione produttiva dell’Azienda lattiero casearia “Del Giudice” al convegno svoltosi ieri a Campobasso, curato dalla Camera di Commercio dal titolo:”Latte nelle Scuole: il primo amore non si scorda mai”. Evangelista è stato tra i relatori dell’evento dedicato al latte ed alimentazione. 

Ad aprire i lavori: Paolo Spina, Presidente della Camera di Commercio del Molise. Diversi gli interventi anche dei rappresentanti degli altri caseifici del Molise. 
Negli anni, l’ottimo latte tradizionale è stato integrato in molti allevamenti con la certificazione di “Alta qualità”ha spiegato Evangelista – che qualifica il possedimento di caratteristiche nutrizionali superiori rispetto al normale latte. 
L’Alta qualità abbraccia l’agricoltura biologica grazie a quattro allevamenti, due situati in Puglia e due in Molise: a Spinete ed a Sepino, in provincia di Campobasso. Sono certificati sia come aziende di Alta qualità che di Agricoltura biologica. Effettuano la conduzione agricola e l’allevamento del bestiame con regole del disciplinare biologico che ha come fondamento il “rispetto del benessere umano e animale, la difesa della biodiversità ambientale e culturale dei territori. 
Si tratta di un modello di sviluppo sostenibile volto a salvaguardare ambiente e territorio e valorizzare le qualità delle risorse delle comunità locali. Le mucche oltre ad essere alimentate con foraggi biologici, in prevalenza prodotti all’interno dell’azienda agricola stessa, vivono in un ambiente attento a garantire il massimo benessere dell’animale. 
Inoltre, nella fase di raccolta, pastorizzazione e confezionamento, il latte biologico, il “Biofresco” è tenuto costantemente separato rispetto al latte tradizionale. Strettissimi i tempi di mungitura, raccolta e pastorizzazione. Le sue caratteristiche si mantengono molto vicine a quelle del latte appena munto. In laboratorio non una goccia viene persa di vista per garantire qualità e sicurezza”.
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