Carmine De Gregorio
Carmine De Gregorio
TERMOLI _ Le dichiarazioni contenute in un articolo giornalistico comparso in data odierna stupiscono per la leggerezza con cui gli autori declamano fatti ed eventi gravissimi, già oggetto di denuncia-querela, la cui smentita appare doverosa attraverso un immediato riferimento a dati e documenti incontrovertibili.

1) All’impianto di depurazione del Cosib di Termoli non è mai arrivato un solo litro di rifiuto pericoloso attraverso l’intermediazione commerciale della Società DG ECO Srl !! La natura dei rifiuti conferiti dalla DG Eco S.r.l., infatti, non è classificabile in alcun modo come “pericolosa”, così come mendacemente indicato nell’articolo pubblicato in data odierna: tale gravissima asserzione trova riscontro nella completa documentazione di accompagnamento degli stessi rifiuti smaltiti presso l’impianto del COSIB, dal cui esame è possibile individuare con certezza inequivocabile il codice attribuito a ciascuna categoria di prodotto di scarto, con possibilità di riscontrare l’integrale assenza di rifiuti pericolosi di sorta.

Tutti i conferimenti trattati nell’interesse del COSIB, nessuno escluso, sono stati previamente controllati e certificati con codici di attribuzione CER (Catalogo Europero Rifiuti) 02.05.02, 16.10.02, 19.07.03, 19.08.14, tutti corrispondenti alla tipologia di rifiuto non pericoloso. La precisazione assume un carattere tutt’altro che formale: i giornalisti coinvolti, rendendo esplicite dichiarazioni idonee a rappresentare un’attività di trattamento evidentemente non autorizzato di “rifiuti pericolosi” e “scorie velenose” si rendono autori di asserzioni calunniose e diffamatorie, idonee a configurare un danno inestimabile all’immagine dell’azienda, imponendo la doverosa tutela in sede penale, ove sarà chiarito il contenuto illecito delle comunicazioni rese.
2)  Non si comprende infine l’allusione alla precedente società e ai presunti legami occulti con il Presidente del COSIB: l’attività della DG ECO è classificata nella categoria 8 dell’Albo Nazionale Gestori Rifiuti, come disciplinato dal Testo Unico e il contratto che lega la DG ECO al Cosib, che rappresenta solo uno degli interlocutori commerciali, è una convenzione stipulata nel pieno rispetto della normativa esistente e delle regole commerciali.
3)  L’autore dell’articolo si chiede come sia possibile il coinvolgimento nella gestione dei rifiuti di una società “che non ha nemmeno un grammo di rifiuti da smaltire”, con tale domanda retorica alludendo ad una mediazione “inutile” e finalizzata a presunti ulteriori scopi. Niente di più grossolano ed errato. Il T.U. in materia di rifiuti istituisce un Albo di gestori, in cui colloca istituzionalmente la figura degli intermediari commerciali senza detenzione nel settore dei rifiuti,  una delle figure più ricorrenti ed utili di tutto il settore. La legge italiana, infatti, proprio in ragione della complessità e specificità della materia, ha istituzionalmente previsto la professionalità dell’intermediatore senza detenzione proprio per rispondere all’esigenza di maggior controllo nella mediazione dei rifiuti, garantendo, in ultima istanza, esattamente quel cittadino che si vorrebbe porre in allerta!
4)  La DG Eco S.r.l. unipersonale nasce come società del tutto autonoma e non costituisce un “derivato” di alcuna altra persona giuridica preesistente: quanto sopra è attestato da atti pubblici e documenti.
5) La DG Eco S.r.l. non ha mai avuto rapporti commerciali di alcun genere con la discarica di Tufo Colonico di Isernia, gestita dalla Smaltimenti Sud S.r.l. e che si afferma essere garantita dalla intermediazione della stessa DGEco S.r.l. assicurata dall’amicizia dell’Ing. Del Torto.

Ritengo inaccettabile, in un paese civile, che il semplice proclama di una testata giornalistica locale possa costituire elemento sufficiente a suscitare il clamore generale, pur in presenza di un riscontro documentale oggettivo e contrario come quello presente nei registri della DG Eco: come è possibile pubblicare un articolo senza verificare i documenti che ne costituiscono il contenuto o, ancor peggio, creare un allarme generalizzato nei cittadini in relazione ad una tematica talmente delicata?
Mi sia infine consentito di manifestare il personale disappunto per il coinvolgimento di enti e associazioni, già allertate ai fini della tutela giudiziaria, che non assumono rilievo nemmeno marginale nella vicenda e che, esposti ad attacchi gratuiti, sono oggetto di allusioni inaccettabili nell’ambito di una sorta di discriminazione religiosa ed ideologica.

Carmine DE GREGORIO
DG Eco Srl unipersonale

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