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TERMOLI – Nella sofferenza profonda che tutti proviamo per la dolorosissima vicenda di Venafro, nel cordoglio che sentiamo di dover esprimere, c’è tutta la nostra vicinanza più sincera nei confronti dei familiari della signora. Siamo tutti colpiti da questa tragedia. Non avremmo mai voluto accostarci alla morte di una donna per provare a riflettere, tutti insieme, su che cosa possa significare riorganizzare con una visione leale la nostra sanità. La morte in una sala operatoria, tuttavia, ci chiede, anzi ci impone qualche considerazione diversa da quelle istintive nate attorno a questa ultima tragedia. Oggi l’ospedale Santissimo Rosario di Venafro è ancora di più una rischiosa polveriera sociale.

Cresce, e lo sappiamo, nei cittadini il risentimento di chi si sente abbandonato, tradito. Cresce il timore di curarsi in una struttura che non può assicurare una sanità di eccellenza e non certo per la professionalità di medici e infermieri. Ed è questo il punto: ai medici come agli infermieri vanno assicurate le condizioni per poter intervenire bene. Il punto ancora è abbandonare le illusioni e tutelare la salute pubblica. Nessuno di noi potrà mai sapere che cosa sarebbe potuto accadere se l’intervento fosse avvenuto in un centro ospedaliero dotato del reparto di rianimazione. Sarebbe stato un passaggio vitale o forse no. Non lo sapremo mai, perché a Venafro oggi non c’è la rianimazione e a nulla è servito l’arrivo tardivo all’ospedale di Isernia. La risposta più facile da parte nostra dovrebbe essere quella che ora accontenta la rabbia giustificata di una città intera: la promessa di una battaglia comune per un ospedale con tutte le funzioni e tutti i reparti.

Questa risposta però sarebbe un inganno. Nei ripetuti incontri con la popolazione di Venafro, con il comitato del Santissimo Rosario, abbiamo sempre prospettato la necessità di una riorganizzazione integrata con l’ospedale di Isernia. Una riorganizzazione che non può essere ridotta a una corsa disperata contro il tempo in ambulanza. Non è così che si tutelano la vita dei pazienti, oggi purtroppo ne prendiamo tutti atto con uno schiaffo alla vita senza ritorno.

L’ospedale sotto casa non è garanzia di nulla. La vita dei pazienti, il loro diritto alla salute, lo garantiamo se troviamo il coraggio, davvero tutti insieme, di pensare a una sanità funzionale, di pari accessibilità per tutti. Con interventi chirurgici possibili solo dove ci sono tutte le condizioni per assicurare ciò che serve. Per recuperare l’imprevisto, per contrastare il quadro clinico che all’improvviso precipita, perché questa è la realtà. La razionalizzazione non è uno spauracchio per scaricare colpe e responsabilità. La razionalizzazione, che nessuno di noi deve vivere come taglio e chiusura, ma come uno schema diverso, con una distribuzione altra delle prestazioni, può essere e, ne siamo convinti, un’occasione per allontanare il dolore e l’imbarazzo che oggi proviamo per la signora e per i suoi familiari. Gli inviti ad alzare la voce non ci restituiscono la vita, gli impegni a trovare soluzioni condivise per una sanità efficiente e di qualità, al contrario, sono la sola via di uscita che abbiamo per non parlare più di malasanità nel nostro Molise.

Paolo di Laura Frattura

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3 Commenti

  1. basta chiacchiere
    caro presidente, piuttosto che fare queste lettere di condoglianze vedi di dare una sanità degna di essere chiamata come tale ai cittadini molisani. Ad oggi tu e gli altri state studiando solo come fare per inserire il 5 assessore.

  2. lettera apert
    Questa lettera contiene solo frasi di circostanze cioè parole, parole e parole. Dal Presidente della Regione che è
    contemporaneamente assessore regionale alla Sanità e Commissario ad acta da 6 mesi (e non da un giorno) il popolo molisano aspetta fatti e non parole. Non basta esprimere cordoglio alla famiglia vittima di un indiscutibile episodio di malasanità bisognerebbe anche spiegare cosa il nuovo governo regionale (quello del cambiamento) ha fatto per prevenire tali eventi drammatici. In concreto cosa è stato fatto in 6 mesi? E’difficilissimo ripiangere il precedente governo di centro DX ma sicuramente questo governo ci riuscirà se continuerà ad operare solo nell’interesse della casta (costi della politica, quinto assessore..) e non nell’interesse della popolazione a cominciare dalla sanità …