BOJANO _ I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Bojano stavano da tempo indagando su strani episodi denunciati da una artigiana 58enne del luogo, la quale aveva denunciato di aver più volte rinvenuto, a partire dal mese di aprile 2011, nei pressi della propria villetta ubicata in quella località “Limpilli”, pupazzi di stoffa rossa, alcune volte con escrementi di animale, oppure pezzi di carne con nastro adesivo formante una croce e all’interno dei chiodi, o in un’altra occasione un pupazzo di stoffa nera con una croce di legno.

Le indagini condotte dai militari dell’Arma hanno permesso recentemente di identificare le autrici delle azioni delittuose, consistite in una continuata attività di persecuzione, per finalità ancora da accertare, estrinsecantisi in pedinamenti, collocazione dei suddetti manufatti e nella diffusione attraverso social network di messaggi di tenore minatorio e denigratorio, il tutto atto a causare a tutto il nucleo familiare della donna un grave stato di ansia e paura; si tratta di una dottoressa 53enne e la di lei figlia 21enne, entrambe residenti a Bojano, denunciate per stalking e sul conto delle quali il GIP del Tribunale di Campobasso, concordando con le risultanze investigative fornite dall’Arma, emetteva la misura cautelare del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati da tutti i familiari della denunciante.

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