TERMOLI – Si surriscalda il clima politico termolese in vista delle elezioni di fine maggio. I partiti sono in fibrillazione per le nuove alleanze in corso, alcune concluse, altre in corso e lo “scacchiere” è in continua metamorfosi. Tutti ambiscono alla vittoria ma più di qualcuno non sarebbe disposto a qualsiasi accordo pur di arrivare a tale traguardo.

Oggi è prevista una riunione in “casa” Pd per discutere dell’intesa del partito con una parte dell’Udc, formazione politica che sembra si sia “sbrindellata” in più tronconi, alcuni decisi ad andare con il centro sinsitra, altri con il centro destra. Una situazione ancora poco chiara che starebbe creando confusione tra le due opposte coalizioni. Nel Partito Democratico, però, non tutti guardano di buon occhio la possibile alleanza con chi solo due mesi fa governava la città insieme con il sindaco decaduto Antonio Di Brino o faceva parte della sua maggioranza.
Dunque l’asse Pd-Udc starebbe creando i primi “mal di pancia” tra i pidiessini termolesi che, seppur interessati al risultato finale, non sarebbero disposti a passare sopra tutto pur di raggiungere l’importante risultato.

Altra situazione ancora poco chiara e definita alberga nel centro destra dove Marone sta cercando di aggregare il più possibile attorno al suo nome mentre Di Brino è motivato ad andare per la sua strada forte dell’appoggio dei vertici romani del Nuovo Centro Destra tra cui Sabrina De Camillis della segreteria nazionale del movimento guidato da Alfano. Di Brino sembra intenzionato a partire con una campagna elettorale in grande stile con l’arrivo in città anche dei due Ministri dell’Ndc.

Marone, invece, forte della “benedizione” di Rotondi, commissario straordinario di Forza Italia per il Molise e rappresentante di Silvio Berlusconi in persona, punta a costituire una squadra forte attorno alla sua “leadership” convinto dell’importanza del gioco di squadra. Tra i suoi punti di forza: la professionalità in qualità di avvocato amministrativista e, per questo, diretto concorrente dell’altro avvocato amministrativista, Angelo Sbrocca del Pd.

Tra i due “fuochi” ci sono: Remo Di Giandomenico che da mesi è impegnato in una campagna elettorale silenziosa, fatta di incontri in casa con la gente e di dialoghi con i giovani e le famiglie, i “grillini” anch’essi impegnati da diverso tempo in visite nei quartieri, da quelli più abbandonati a quelli più popolosi, senza dimenticare Paolo Marinucci che raggruppa tutto il mondo delle associazioni, ambientalisti e volontariato. Con lui c’è Rifondazione comunista e non si esclude l’avvicinamento anche di qualche altro partito della coalizione di centro sinistra a cui non piace l’asse Pd-Udc.

La sfida è davvero difficile per arrivare al ballottaggio ed i due candidati che riusciranno a “spuntarla” se la giocheranno sul “filo di lana”.

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Antonella Salvatore
Giornalista professionista, Direttrice di myTermoli.iT e myNews.iT e collaboratrice AnSa

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