TERMOLI – In questo momento di grande confusione e immobilismo della politica locale, i consiglieri uscenti Angelo Farina e Nicola Sciarretta, già appartenenti in Comune al gruppo civico ‘Nova Urbe’, col presente intendono rimarcare come (ora più che mai) sia necessario fare chiarezza e ripartire dall’esperienza della precedente amministrazione Di Brino e che, in vista dell’ormai vicino appuntamento elettorale, venga consentita continuità e una più forte e rinnovata azione politica.

Continuità intesa come legittimo “diritto di replica” a favore del sindaco Di Brino, a cui gli ex consiglieri riconoscono la prerogativa di potersi sedere al tavolo delle trattative, spingendo verso una candidatura unitaria e autorevole che tutta la coalizione di centro-destra dovrebbe supportare, senza però escludere l’eventuale espletamento delle primarie che oggi potrebbero rappresentare fattore coagulante. Non è possibile disconoscere che l’amministrazione Di Brino abbia posto in essere una politica “del fare”,nel corso del passato quadriennio, abbattendo rilevanti debiti fuori bilancio (oltre 4 milioni di euro) e risanando le casse dell’ente civico, attraverso una politica oculata e attenta alla spesa; oltre alle numerose opere pubbliche realizzate e in fase di realizzazione, nonché la esternalizzazione di diverse strutture comunali.

Lungi dal voler stilare una cronistoria delle cose fatte, che sono sotto gli occhi di tutti, i consiglieri rimarcano che la scelta del candidato sindaco del centro-destra non può subire imposizioni dall’esterno e dall’alto e deve tener conto dell’opinione di chi, stando sul territorio, vive tutti i giorni i problemi, le sofferenze, le gioie … della città di Termoli; per questo la ricandidatura di Antonio Di Brino appare non solo legittima e condivisibile dalla coalizione, ma tra le tante paventate è quella più naturale. Riteniamo sia questa l’unica candidatura realmente in grado di soddisfare le legittime aspettative dei cittadini, stanchi di subire il saccheggio che i big della politica regionale, in ognuna di queste occasioni, vanno perpetrando, facendo incetta di consensi da tenere in cascina e da riutilizzare nei successivi appuntamenti che li vedono protagonisti.

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