
Ma davanti alla nuova ondata di cigo prevista dal 18 dicembre fino al 31 dicembre, accompagnata in questa occasione anche dall’utilizzo dei «par», ovvero delle giornate di ferie, non ha potuto più tacere. E così a ha espresso forte preoccupazione per il futuro della Fiat di Termoli.
Mascolo, da alcuni giorni è impegnato a Torino per gli incontri inerenti il rinnovo del contratto dei metalmeccanici della casa automobilistica piemontese, ma proprio durante queste giornate di attività ha approfittato per chiedere a più parti del futuro dell’impianto termolese senza riuscire a sapere i programmi in mano ai vertici dell’azienda o a conoscere gli effettivi progetti. “Nessuno dice nulla – ha dichiarato piuttosto amareggiato -. Da Termoli non si sa più di tanto e a Torino la musica non cambia. Oggi abbiamo appreso di questa cassa integrazione prolungata e siamo veramente perplessi. Fino ad oggi c’era un cauto ottimismo, invece, ora, si cerca di arginare il pessimismo”.
Mascolo non nasconde i timori che nutre per il 2014, e non solo. “La crisi si fa più profonda per la Fiat di Termoli. È un dato di fatto quando si arriva a lavorare in un mese 9 giorni e a fare 11 di cassa integrazione – ha proseguito il segretario della Fim-Cisl – e rispetto a questi numeri non si può certo stare tranquilli. L’unico dato positivo sarà una tredicesima più pesante a seguito dello sblocco da parte del Governo di una serie di misure previste dalla legge di stabilità. Questo determinerà circa 400 euro in più nella tredicesima”.