TERMOLI _ La crisi del settore agricolo è legata a diversi fattori, non ultimo il continuo aumento del prezzo dei carburanti accompagnato da prezzi bassissimi di vendita che rendono a volte antieconomica persino la raccolta dei prodotti agricoli. E non c’è cosa più triste che vedere interi campi in cui marcisce il frutto del lavoro di tutta una stagione. In Molise la situazione è oltre la soglia di preoccupazione. Eppure i fondi comunitari 2007-2013 per il settore agricolo esistono: inizialmente erano stati stanziati 93.562.000 euro di partecipazione FEASR (Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale); a seguito degli aggiustamenti decisi in Conferenza Stato Regioni il totale degli stanziamenti per il Molise ammontava a 207.870.962 euro, comprensivi della quota di partecipazione FEASR e settore pubblico. Alla data del 15 ottobre scorso risultava che solo il 22,64% degli stanziamenti era stato utilizzato, vale a dire poco più di 47 milioni di euro di spesa pubblica e circa 21 milioni di FEASR.

Senza dubbio la peggiore fra tutte le Regioni obiettivo competitività. I dati mettono in evidenza un fatto già noto e cioè che si possono ottenere risultati solo lì dove viene sostenuta almeno una parte della spesa pubblica programmata e, quindi, di Fondi europei . E’ bene ricordare che, per quel che riguarda l’agricoltura, l’abolizione di uno specifico Ministero ha attribuito alle Regioni competenze in materia. Tutti coloro che ritenevano positivo il feeling fra il governo regionale e il governo nazionale evidentemente si sono sbagliati perché gli impegni cui Molise è riuscito a far fronte sono veramente scarsi. Tutto a discapito degli agricoltori.

In Molise si è superato il 100% solo per le indennità per svantaggi naturali perché la spesa pubblica è stata persino superiore a quanto previsto. Positivi i dati anche per il prepensionamento e l’indennità prevista per il territorio regionale montano, classificato svantaggiato ai sensi dell´art.3, par.4 della Direttiva 75/268/Cee. Sorge il dubbio che stia parlando di Ioriolandia anche per quel che riguarda il primo imboschimento di terreni agricoli. Ecco perché suona ancora più stonato il comportamento dell’ex assessore all’agricoltura. I fondi europei c’erano e ci sono, è vero, bisogna decidere come utilizzarli e scommettere sulle prospettive della propria regione altrimenti non servono a nulla, restano inutilizzati e tornano al mittente. L’agricoltura è per definizione il settore produttivo più importante del Molise, ma non ha futuro se nelle sedi di potere si pensa solo a come tappare la falla della spesa sanitaria ed, invece di procedere al finanziamenti degli interventi utili, si studiano le alchimie per deviare i fondi. Finisce che si pongono in essere solo le misure che tornano a vantaggio degli amici e degli amici degli amici. Il Consigliere Filippo Monaco

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