Agostino De FenzaTERMOLI_ E’ nata a Termoli nei primi giorni del 2012 l’Associazione Culturale “Liberi di Costruire”. L’Associazione conta già numerose adesioni di persone di ogni estrazione sociale, oltre ad una nutrita presenza di giovani. Tra gli associati vi è il consigliere comunale di Termoli Agostino De Fenza, il quale fungerà anche da referente nei confronti degli organi di informazione.

Il nuovo soggetto, di carattere politico-culturale, prende vita in una fase molto delicata che il Paese e il Molise stesso stanno vivendo; è in momenti come questi, infatti, che è richiesta una forte e rinnovata assunzione di responsabilità da parte dei cittadini, che contrasti la deriva che da più parti viene alimentata per squalificare e deprimere l’esigenza potentemente avvertita di un salto di qualità della vita delle persone, delle comunità locali e della società intera.

La crisi che stiamo attraversando richiede nuova iniziativa di persone che liberamente possano aggregarsi e ritrovare le ragioni forti per una rinascita nel campo culturale, economico e socio-politico. Senza tali percorsi, difficilmente si potrà arrestare il “declino” del nostro Paese e, soprattutto, quello del territorio del Basso Molise. Il punto di partenza sta nella consapevolezza che un impegno per il bene comune, risulta tanto più efficace quanto più chiaro e credibile sia il riferimento alle esperienze e ai valori della libertà, della persona, del popolo, della sussidiarietà, dell’educazione, della famiglia, dell’intrapresa nella società e nell’economia.

Da qui l’idea di costituire un’associazione animata dalla tensione ai seguenti obiettivi essenziali:

1. Riaffermare il valore della politica come forma di passione civile;
2. Promuovere l’impegno politico e civile nelle Comunità e sul territorio attraverso l’approfondimento di problematiche aventi rilevante interesse locale e nazionale;
3. Far crescere una nuova cultura amministrativa locale che, sulla base del principio costituzionale della sussidiarietà, stimoli e tuteli la libera iniziativa individuale e collettiva dei cittadini nella vita economica, sociale e culturale. La crisi del tessuto economico e sociale del nostro territorio trae origine prevalentemente dalla forte affermazione, nella società e nelle Istituzioni, della mentalità statalista, ovvero della concezione per cui l’Ente Pubblico si concepisce come l’unico soggetto titolato ad occuparsi del bene comune. Tale cultura ha gravemente mortificato e compresso la libera iniziativa dei cittadini nell’affrontare le esigenze personali e collettive, fino a far apparire ogni iniziativa in quella direzione come uno spregevole interesse particolaristico, oltre che portare alla dequalificazione delle persone che si impegnano nella vita delle Istituzioni pubbliche.

Quali sono quindi le prospettive con cui guardare all’immediato futuro del Paese e del territorio molisano? Noi vogliamo dare un forte contributo ad individuare, nell’intreccio fra libertà e responsabilità, il nucleo vitale e portante di ogni idea di società e di sviluppo. Tale fondamento ha storicamente permesso a laici e cattolici di superare antichi steccati, di sviluppare il dialogo e la collaborazione politica per la crescita dell’Italia nel dopoguerra. Siamo convinti della necessità di rilanciare, oggi, questo rapporto aperto e costruttivo fondato sul primato della persona e della sua libertà senza il quale difficilmente si potranno fronteggiare con efficacia le derive ideologiche e depressive che costituiscono una causa rilevante della crisi che stiamo vivendo nella società italiana ed in quella regionale.

Nel concreto daremo vita a cicli di seminari su temi pertinenti alla vita delle Comunità locali sul territorio. Saranno momenti di lavoro e di approfondimento che aiuteranno i partecipanti a porre in atto iniziative concrete, sia in campo sociale che politico, attraverso una modalità che stimoli e favorisca la partecipazione libera e seria di chiunque abbia a cuore lo sviluppo umano, sociale ed economico dell’intero territorio costiero.

Apriremo ogni ciclo di incontri annuali con un momento di presentazione del tema annuale prescelto, cui parteciperà una personalità di rilievo del mondo della cultura, del lavoro o dell’economia. Tale tema sarà il filo conduttore del lavoro successivo che si concluderà, al termine dell’anno sociale, con una conferenza-dibattito aperta al pubblico, nella quale inviteremo un autorevole relatore a tirare le fila delle riflessioni emerse.

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