foibeBambiniTERMOLI – È davvero sconcertante apprendere di commemorazioni e di intitolazioni di luoghi che vorrebbero ricordare le vittime delle foibe, a livello nazionale e locale. A Termoli vi è già stata un’intitolazione ad opera di una passata amministrazione ed ora ci sarà pure un convegno, organizzato dal centrodestra. Ora apprendiamo che anche il capoluogo regionale (proprio su proposta dell’esponente del Movimento 5 stelle e approvato all’unanimità nella commissione cultura) si appresta ad avere il proprio “luogo della memoria” sulle foibe.

Ma di quale memoria si parla?
I fautori di queste iniziative, sono prevalentemente esponenti di gruppi e partiti di centrodestra e di estrema destra, ed intenderebbero in questo modo collocare disinvoltamente le vittime e i carnefici della storia sullo stesso piano.

La questione è ancor più grave, se poi si pensa che lo stesso livello di giudizio ha talvolta coinvolto anche esponenti del cosiddetto “centrosinistra”. Questo ha così favorito l’incedere travolgente di un moto di revisionismo storico che si connota con finalità politiche del tutto strumentali.
E’ ingiustificabile, infatti, che quando si parla delle foibe -che poi dati oggettivi e serie ricerche storiche contestualizzano e ridimensionano considerevolmente come fenomeno- si dimentichino le atrocità perpetrate dagli eserciti invasori nazi-fascisti nei confronti della popolazione jugoslava e dei partigiani comunisti. E’ certamente strano che si dimentichi che tedeschi e italiani (Eh si, anche i nostri “italiani brava gente”!) misero in piedi centinaia di campi di sterminio in terra slava e di confine, ove furono sterminate oltre 800 mila persone tra serbi, zingari, ebrei, ecc. Oppure, che si dimentichi che la Jugoslavia abbia pagato un tributo di sangue di circa 1 milione e mezzo di vittime nella seconda guerra mondiale, tra civili e militari

È davvero da irresponsabili decontestualizzare quegli eventi tragici, che non furono altro che la risposta spontanea e rabbiosa di un popolo vessato dalle atrocità, dalle torture e dagli eccidi della “bestia” nazifascista.

Le brigate jugoslave e partigiane di Tito si liberarono del giogo della tirannia praticamente da sole, senza l’aiuto di alcuna potenza straniera -a cui, va ricordato, si aggiunsero tra le loro fila anche militari italiani che dopo l’8 settembre scamparono alla rappresaglia tedesca-. In questa drammatica vicenda, non vanno sottaciute neppure le gravissime responsabilità di collaborazionismo della stessa chiesa cattolica slava, che “benedì” il criminale fascista Ante Pavelic messo a capo del governo croato “fantoccio”.
Non bisogna mai dimenticare che la spirale della violenza è stata anzitutto innescata dalla follia del nazifascismo e dalle sue mire espansionistiche -che ha finito col dichiarare guerra al mondo intero!– e non certo da chi ha combattuto contro gli invasori, per la libertà del proprio popolo e della propria terra.
È del tutto evidente che da un po’ di anni a questa parte la lettura della storia è stata alterata dalla propaganda politica “reazionaria” e patriottarda, particolarmente interessata a far apparire in un ottica negativa tutti i movimenti di liberazione popolari (in particolare quelli comunisti) sviluppando tesi storiche tendenziose e parziali, se non delle vere e proprie mistificazioni. Basti ricordare le numerosi operazioni di revisionismo e di denigrazione condotte anche contro la nostra gloriosa Resistenza italiana. 
L’ignoranza storica dei fatti (che spesso la scuola non argina) e la pietas che si dispensa a tutte le vittime, purtroppo, hanno ingenerato grossa confusione tra la gente ed hanno finito con il far risultare agli aggrediti le stesse responsabilità degli aggressori.

A queste vergognose e strumentali operazioni constatiamo che si prestano anche esponenti del Movimento 5 Stelle. A Campobasso, addirittura, ne sono stati promotori. Si interroghino allora gli attivisti di questo movimento quando, sovente ed a ragione, vengono tacciati di simpatie politiche per le posizioni di destra. Non esiste neutralità in politica e ciò che fai ti connota per ciò che sei realmente.

Occorre, dunque, impedire a questa “macchina del fango” di insudiciare ancora la memoria storica della lotta partigiana per la liberazione, i valori e gli ideali della Resistenza e dell’antifascismo, che debbono rimanere patrimonio indelebile della nostra storia e delle future generazioni.

Partito della Rifondazione Comunista di Termoli

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