LARINO _ In questi giorni siamo stati interpellati dalla cittadinanza che ci ha chiesto spiegazioni in merito alla gestione dei rifiuti solidi urbani e differenziati. Quindi porgiamo, all’Assessore competente Giovanni La Penna, le seguenti domande inerenti il contratto d’appalto dei rifiuti:

1. In base all’Art. 4 lettera b) comma 8 il gestore deve provvedere, a sue cure e spese alla manutenzione ordinaria e straordinaria dei cassonetti e delle campane, allora perché l’Assessore La Penna non provvede a far sostituire tutti i cassonetti rotti ?
2. In base all’Art. 6 è fatto obbligo al gestore eliminare gli inconveniente igienici, qualunque essi siano, tali da poter costituire pregiudizio della salute pubblica. Quindi ci chiediamo se i cassonetti rotti, mal odoranti, senza copertura adeguata e costantemente “aggrediti” da gatti randagi rappresentano un caso previsto dall’articolo 6? E se si perché l’assessore non interviene?

3. In base all’art. 4 lettera b) comma 1 è fatto obbligo al gestore di provvedere alla raccolta differenziata dei rifiuti urbani di origine domestica e commerciale, a tal scopo nell’appalto vengono indicate le modalità, le postazioni e il numero, ovvero 25 per la raccolta di carta, cartone e plastica e 25 per quelle del vetro. Dove sono, quindi, queste postazioni dato che interi quartieri ne sono sprovvisti?

4. in base all’art. 4 lettera c) il gestore è tenuto ad effettuare il lavaggio e la disinfezione dei cassonetti ma gran parte dei cassonetti e le zone adiacenti sono mal odoranti e costantemente sporche, perché?

5. Per l’ultima questione purtroppo non possiamo dire “in base all’art…” perché in realtà un articolo di questo genere l’assessore competente non lo ha previsto e quindi la nostra domanda è perché l’amministrazione comunale non ha tutelato i dipendenti che già lavoravano nel settore attraverso un articolo ad hoc, dato che sono stati licenziati? Come sempre invitiamo l’amministrazione comunale , il Sindaco, gli Assessori e i Consiglieri di maggioranza a non perdere tempo nel darci una risposta in quanto preferiamo avere un altro tipo di risposta e cioè vedere i cassonetti in condizioni accettabili, funzionanti e presenti su tutto il territorio larinese e perché no sapere che l’amministrazione comunale quando fa un appalto pensa, anzi lo mette come priorità, di tutelare i lavoratori già assunti nel settore e quindi presumibilmente con maggiore esperienza (“…senza aggiungere che nel nostro caso si trattava di tre lavoratori larinesi…”).

Si dice primato della politica e quindi primato di chi ha il consenso popolare ma molto spesso si pratica, in realtà, l’arroganza del potere. Concludo, quindi, con un detto di Luigi Einaudi ( che fu professore ma anche uno dei nostri migliori Presidenti della Repubblica): “ Conoscere per deliberare”. L’arroganza del potere si traduce, appunto, nel deliberare senza conoscere.

Stefano MANCINELLI
IDV LARINO
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