LARINO _ La XIX Giornata del Malato istituita dalla Chiesa Cattolica, è occasione irrinunciabile per gli operatori dell’Hospice di Larino, per fermarsi a riflettere sul valore misterioso della sofferenza insieme ad una delle realtà del volontariato e della diocesi, qual è l’Unitalsi, che storicamente ed inequivocabilmente, rappresenta l’impegno incondizionato, di tanti a dare sollievo, conforto, amicizia a chi vive condizioni di svantaggio fisico, dovute a malattie invalidanti. Sabato 12 e Domenica 13 c.m., nell’Hospice di Madre Teresa di Calcutta di Larino, saranno giornate scandite da intensi momenti di preghiera, celebrazioni eucaristiche, l’accoglienza della statua della Madonna di Lourdes, sabato pomeriggio alle 15.30, icona desiderata e venerata, per essere capace di infondere speranza anche nelle situazioni più difficili.

L’animazione liturgica della Santa Messa di Sabato 12 alle ore 16,30 e di Domenica 13 alle ore 16.00 sarà curata dal Coro della Cattedrale di Larino, che al termine della celebrazione del sabato pomeriggio si tratterrà per un saggio canoro. L’equipe dell’Hospice è grata al gruppo dei volontari dell’Unitalsi della sottosezione di Termoli, che, nel più ampio programma della settimana dedicata ala vita, promossa dalla diocesi di Termoli e Larino, ha scelto di essere presente, in una giornata simbolo, in un luogo non simbolico, ma reale di incontro e sfida della sofferenza con la speranza, della debolezza del corpo con la forza dello spirito.

Sarà certamente questa un’opportunità per dichiarare ancora una volta, e con determinazione la volontà di medici, infermieri e quanti con passione e convinzione, operano nell’Hospice, di salvaguardare, in ogni istante, la dignità della Persona umana, quando sembra essere messa in crisi dal dolore che sfianca, dalle forze che cedono.

L’Hospice di Larino, dal 2005, ora guidata dal dott. Mariano Flocco, si distingue per stare accanto a chi affronta l’ultimo stadio della malattia, affinchè nessuno mai sia portato a negare il valore della vita, chiedendo di abbreviarla, quando invece il suo desiderio è solo quello di soffrire di meno, affinchè nessuno mai si senta solo o diverso quando è debole, perché è allora che l’Umanità si rivela in tutta la sua fragilità e quindi grandezza.

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