LARIINO _ Per capire il valore del successo ottenuto da tre vini molisani, “Gironia rosso” 2005, “Macchiarosa” 2009 e “Don Luigi”2009, bisogna spiegare il soggetto che ha onorato i primi due del massimo riconoscimento, la “Corona”, e l’altro della “Stella”, un riconoscimento non meno significativo per questa guida. Il soggetto è il Touring Club Italiano, protagonista con la sua Guida “Vini buoni d’Italia”, voluta dall’allora direttore editoriale della casa editrice, Michele D’Innella, un nostro caro amico con il quale abbiamo collaborato molto, prematuramente scomparso nel 2009, sostituito da un altro amico, Alberto Dragone con il quale abbiamo prodotto “Il Paese del Vino” e altre interessanti pubblicazioni dell’Enoteca Italiana di Siena.

Questo per dire che “Vini Buoni d’Italia” è una guida a noi personalmente cara, oltre che importante per essere l’unica dedicata ai Vitigni autoctoni italiani diffusi in Italia almeno da 300 anni. I tanti vitigni che sono a testimoniare la ricchezza di una biodiversità del vigneto Italia esteso, senza soluzioni di continuità, in lungo e in largo di questa nostra Italia, l’amata “Enotria Tellus” così come la conoscevano i coloni giunti dalla Grecia tanti secoli fa. Si conoscono i risultati solo delle corone e delle stelle assegnate, non ancora quelli di “I vini da non perdere” che la guida deve ancora comunicare. Ebbene dei 25.000 vini degustati da oltre 80 degustatori sparsi in tutt’Italia, sono stati recensiti ben 4.000 di 1090 aziende, di cui 247 quelli che hanno ricevuto la “Corona” e 217 gli stellati.

Tra gli incoronati ci sono due vini molisani “Biferno rosso” Doc “Gironia” 2005 delle Cantine Borgo di Colloredo dei fratelli Di Giulio di Campomarino e la “Tintilia” Doc “Macchiarosa” 2009 delle Cantine Cipressi di San Felice del Molise, che, anche l’anno scorso aveva ottenuto questo prezioso riconoscimento con il “Molise Rosato” Doc “ Mecan” 2008, insieme con l’ aziende Di Majo Norante di Campomarino, e l’azienda agricola Cianfagna di Acquaviva Collecroce e le Cantine D’Uva di Angelo D’Uva Vignaiolo in Larino. Tra gli stellati il “Don Luigi” 2009, Doc “Molise rosso” di Di Majo Norante. L’assessore Cavaliere quando è venuto a conoscenza della notizia ci ha voluto trasmettere la sua “soddisfazione per questo risultato che onora l’agricoltura molisana e la vitivinicoltura in particolare, grazie all’impegno per la qualità dei suoi viticoltori ai quali va il riconoscimento mio e quello, ne sono convinto, di tutti i molisani per l’immagine che danno al Molise. La presenza della “Tintilia” accresce questa mia soddisfazione perché fa capire l’importanza della scelta fatta di salvare questo vitigno autoctono con il riconoscimento Doc”.

Un applauso è quello che noi facciamo ancora una volta a questi bravi produttori, sapendo cosa vuol dire ottenere riconoscimenti di questa importanza, nel vino come nell’olio e nel campo dell’agroalimentare, che permettono al Molise di essere presente insieme a chi ha una più lunga tradizione nel campo della comunicazione della qualità. Riconoscimenti che fanno capire ancor di più l’importanza e la preziosità del territorio – messo a dura prova dalla stupidità e dalla speculazione – che bisogna, invece, salvaguardare e tutelare con la sua storia e la sua cultura, le sue tradizioni e i suoi ambienti, perché è l’unico bene che abbiamo e che non ci possiamo permettere il lusso di regalare a chicchessia, ma essere in grado noi di spendere per il futuro di questo nostro piccolo ma incantevole Molise, che rischia molto con la pesante e grave crisi dell’agricoltura e la mancanza di una programmazione a tutti i livelli. A proposito di “Tintilia”, l’11 nel pomeriggio sul tardi una bella iniziativa in programma a Mirabello, cuore di questo vitigno autoctono, promossa dalla CIA del Molise.

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