SEPINO _ Con una sentenza pubblicata in data odierna, il Consiglio di Stato autorizza lo stravolgimento della Valle del Tammaro e la mutazione irreversibile di un’area archeologica tra le più belle ed importanti d’Italia. La città sannitica romana di Saepinum-Altilia, risalente al V° sec. A.C., vedrà sorgere, nelle immediate prossimità, 16 pale eoliche, più alte della Cupola di San Pietro, che ne trasformeranno la visuale e le faranno perdere i tratti storici, identitari e paesaggistici che la hanno sempre contraddistinta. A nulla sono valsi gli appelli del Prof. Salvatore Settis e dei principali studiosi, intellettuali e archeologi italiani e di varie nazionalità.

A nulla è servito l’impegno di una Rete di 136 Comitati e Associazioni che si sono battute con abnegazione e attaccamento alle proprie origini in difesa di un luogo emblematico della storia molisana. L’antica città romana di Saepinum-Altilia è uno dei rarissimi esempi di aree archeologiche giunte fino ai nostri giorni in condizioni di buona conservazione, che permette a ciascun visitatore di toccare con mano l’intera struttura architettonica di una città romana del I° secolo A.C. Non si comprende come possa essere possibile che un bene monumentale nazionale, di valenza mondiale, possa essere impunemente stravolto da un progetto invasivo ed impattante di una società privata che persegue legittimamente il proprio interesse.

Nonostante questo pronunciamento che amareggia e rende vani anni di mobilitazione popolare, di lotte sociali e di iniziative istituzionali in difesa del patrimonio storico e archeologico locale non bisogna desistere, né lasciarsi abbattere dallo scoramento di tale delusione. Si illude, chi pensa che da cittadini, amministratori e da militanti di associazioni e comitati siamo pronti ad ammainare le nostre bandiere. Al contrario, moltiplicheremo le nostre forze, presseremo sul governo nazionale, solleciteremo il Parlamento della Repubblica e ci appelleremo a tutte le Istituzioni nazionali ed internazionali per difendere un simbolo del nostro territorio, un frammento prezioso della nostra carta d’identità. Ci batteremo con ogni mezzo per salvaguardare la Valle del Tammaro, la città sannitico romana di Saepinum-Altilia, di un parco archeologico che ha pochi paragoni nel resto del mondo. Tutti coloro che resteranno in silenzio, defilati e indifferenti saranno complici di questo stravolgimento e renderanno conto della loro ignavia alle future generazioni.

Michele Petraroia

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