Strappo istituzionale e politico anche in Molise. Per Campopiano, il Presidente della Regione Molise difficilmente riuscirà a concludere il mandato

TERMOLI _ I fenomeni della Politica si atteggiano un pò come quelli della natura: anche il battito d’ali di una farfalla può provocare un uragano dall’altra parte del Mondo. Le forti fibrillazioni e gli scricchiolii sinistri del sistema politico italiano stanno scuotendo anche il piccolo Molise e – giurateci – mano a mano che si avvicinano le elezioni, il clima si farà sempre più incandescente. Oggi si votera’ in Parlamento la mozione di sfiducia al sottosegretario Caliendo e, a seguito dell’annunciata astensione dei Finiani, dell’UDC, dell’MPA di Lombardo e del gruppo di Rutelli verra’ presumibilmente certificato che Berlusconi non può contare più su una maggioranza numerica alla Camera dei Deputati. Quasi con perfetto sincronismo si e’ consumato in Molise uno strappo istituzionale e politico che non trova precedenti e questa volta il fattaccio è accaduto alla personale presenza di un esterrefatto Governatore, il quale – rebus sic stantibus – difficilmente riuscira’ a traghettare questa barca sgangherata fino alla scadenza naturale del mandato.

Tre i fatti rilevanti: lo scontro tra il Presidente della prima Commissione e l’Assessore alla (NON ) programmazione e bilancio ing. Vitagliano; la durissima nota di questi al Presidente del Consiglio Regionale, con “minaccia” di dimissioni; lo stravolgimento complessivo ( con il voto di una parte della maggioranza) della proposta di manovra finanziaria della Giunta, circostanza che assume il senso di una vera e propria sfiducia politica nei confronti dell’esecutivo e del Presidente. I due fatti, quello nazionale e quello regionale, sono emblematici di uno scollamento del sistema , che impone urgenti e significativi correttivi. Se da un lato il Premier Berlusconi dovrà seriamente cominciare a pensare di fare definitiva chiarezza sulla sua maggioranza politica, tornando ad essere leader di un Partito che oggi ha perso la sua iniziale connotazione innovativa e modernizzatrice, dall’altro il Presidente Iorio dovrebbe fare altrettanto e chiudere questo insignificante e logorante capitolo della storia politica regionale. Ma le dimissioni non sarebbero di per sè sufficienti se lui pensa, come pare, di chiedere ai molisani di esercitare il terzo, consecutivo, mandato da Presidente della Giunta e quindi di andare al voto in autunno.

( la “sollecitazione” del sempre taciturno assessore Di Sandro, che è anche vice coordinatore vicario del PDL regionale, sembra francamente un atteggiamento “suggerito ” da chi ha interesse a tanto). Ma se questo è l’intendimento (ancora inconfessato) del Governatore egli dovra’ mettere mano preventivamente al “sistema” ormai inceppato che ha costruito e guidato in questi anni, azzerando la Giunta regionale, attivando un tavolo di confronto vero con i Partiti e con i soggetti del partenariato sociale ed economico di questa Regione, elaborando finalmente un credibile programma di cose possibili e socialmente utili, riducendo all’osso le spese futili e voluttuarie ( che sono davvero troppe), cambiando la classe dirigente.

Ma deve avere anche il coraggio e l’umiltà di chiedere scusa ai molisani che ben conoscono la precarietà dell’attuale situazione in cui questa Regione versa e le precise responsabilita’ politiche ( in alcuni settori addirittura certificate da organismi tecnici ministeriali). Il danno maggiore sarebbe quello di tirare a campare alla ricerca del numero per “fare maggioranza” o di tentare qualche tardiva (ulteriore) campagna acquisti. Una sola cosa è certa: così non si va da nessuna parte perchè il tempo delle vacche grasse è definitivamente tramontato.

(avv.Oreste Campopiano)
Segr.Reg.N.PSI – PDL Molise

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