TERMOLI _ E’ prevedibile che il dibattito sulle ragioni politiche della fine anticipata della Amministrazione Greco segnerà l’intero percorso della prossima campagna elettorale e che i punti di vista resteranno distinti e presumibilmente distanti. Un fatto è però certo: con le dimissioni dei sedici consiglieri si è solo resa irreversibile una crisi politica che paralizzava lo svolgimento di ogni attivita’ dell’Amministrazione comunale, tant’è che nel volgere di pochi mesi, il Sindaco aveva rassegnato per ben due volte le dimissioni dall’incarico, nel tentativo di recuperare una maggioranza che sapeva di non avere. Se questo è vero, stanti i ristrettissimi tempi che ci separano dal voto di primavera, non possiamo che guardare al futuro, tenendo conto che l’impegno civile e politico di tutte le componenti sarà essenziale ed indispensabile per recuperare il necessario dialogo, nella consapevolezza della esistenza di un’area eterogenea di forze, cattoliche, laiche e progressiste, caratterizzate da un comune patrimonio di valori da difendere e da un profondo senso di appartenenza alla stessa comunita’. Ho già avuto modo di dire che, al punto in cui siamo, non vi è altra strada da percorrere se non quella di un progetto riformatore e di rinascita territoriale che deve rappresentare il punto di convergenza più ampio possibile tra culture politiche ed interessi anche diversi.

Si tratta, come disse Pietro Nenni ( di cui si celebra in questi giorni il trentennale dalla morte) , di “incontrarsi a metà strada”, perché solo attraverso il dialogo, alto e responsabile, si potrà superare l’emergenza e riannodare il filo con una Città che chiede alle Istituzioni una svolta vera, un nuovo corso, per trarre vantaggio da una nuova congiuntura economica e dalla prospettiva di una nuova e più favorevole temperie politica nazionale. Non mi nascondo ovviamente i rischi connessi alle attuali divisioni,al clima politico certamente non sereno,alle volonta’ di riscatto, ai sentimenti ed ai risentimenti che, allargando il fossato tra i partiti ed i loro rappresentanti aprono di fatto le porte della Citta’ ad interessi ed a soggetti estranei alle prospettive del nostro territorio.

Innescare il dialogo per tutelare le nostre ragioni e difendere gli interessi dei cittadini di fronte alla prospettiva concreta dell’ultimo definitivo attacco al territorio. Perché solo la partecipazione effettiva ed ampia alla definizione delle politiche pubbliche potrà contribuire a rendere più forte la nostra voce, più efficiente l’ordinamento democratico,più consolidato lo spirito di convivenza civile. “Sento proprio che ce la faremo” sono le parole che il Presidente dell’Assemblea Naz.le Cecoslovacca pronunciò rientrando a Praga dopo l’arresto seguito alla primavera del 1968. La storia ha dato ragione a quel piccolo ed indifeso popolo che si ribellava al grande esercito sovietico, segno evidente che la volonta’ popolare è più forte di qualunque imposizione, palese o occulta.  Anche Termoli ce la puo’ fare! Basterà volerlo! Proviamoci.

Avv.Oreste Campopiano
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5 Commenti

  1. …..
    a termoli ci vuole un sindaco giovane e che ami davvero la sua città…non i soliti candidati che ormai come il pesce….puzzano!!!
    ci vuole lui….e noi lo sosterremo,perchè pur non essendo nessuno ha fatto tanto e continua a fare tanto per termoli e per tutti noi termolesi.
    A buon intenditore poche parole….Baci