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MONTENERO DI BISACCIA _ Nell’ambito del consiglio comunale di Montenero di Bisaccia i consiglieri di minoranza Cristiano Di Pietro e Michele Borgia hanno presentato un’interpellanza al sindaco Nicola Travaglini per avere chiarimenti circa il bando pubblicato in data 24.03.2010 per “l’affidamento in concessione del servizio di accertamento e riscossione dell’imposta comunale sulla pubblicità. In particolare Di Pietro e Borgia hanno chiesto chiarimenti in merito ad alcuni punti specifici del bando. Fra i requisiti minimi richiesti come condizioni per la partecipazione elencati nel “Disciplinare di gara a procedura aperta” viene contemplato l’ “avere un capitale sociale interamente versato, alla data della pubblicazione del bando, almeno pari alla misura minima pari a €. 10.000.000,00 (euro diecimilioni/00) indicata all’art. 32, comma 7-bis, della legge n. 2 del 28/01/2009 che modifica il decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze 11 settembre 2000, n. 289.”

Misura nettamente inadeguata rispetto a quanto prescritto dalla richiamata normativa ministeriale che prescrive: a) €.750.000,00 per l’effettuazione, “anche disgiuntamente, delle attività di liquidazione e di accertamento dei tributi e quelle di riscossione dei tributi e delle altre entrate dei comuni fino a 10.000 abitanti, con un numero di comuni contemporaneamente gestiti che, in ogni caso, non superino complessivamente i 100.000 abitanti; b) €.2.500.000,00 euro, per l’effettuazione, anche disgiuntamente, delle attività di liquidazione e di accertamento dei tributi e quelle di riscossione dei tributi e di altre entrate delle province e dei comuni”.

All’art. 5 del bando, che stabilisce i Criteri e le Modalità di Aggiudicazione, viene stabilito che “La Commissione… a suo insindacabile giudizio, provvederà ad attribuire a ciascun progetto i punteggi avendo a disposizione la seguente scala di valori…” Su questo punto Di Pietro e Borgia hanno messo in evidenza come la capacità riconosciuta alla Commissione di attribuire a ciascun progetto, a suo insindacabile giudizio, un punteggio indicando una successiva scala di valori (ottimo, scarso o mediocre), in realtà, sia stata conferita la possibilità di operare in modo del tutto discrezionale. Sempre relativamente all’art. 5, il bando prevede che “Per la valutazione delle offerte e l’assegnazione del relativo punteggio sarà nominata, in data antecedente alla scadenza del termine fissato per la presentazione delle offerte, una Commissione Giudicatrice composta da tre membri e presieduta dal Presidente di Commissione”.

L’eccezione sollevata in merito a questo passaggio dai due firmatari dell’interpellanza si basa sulla conseguente lesività dei basilare principi di trasparenza ed imparzialità. “Va ulteriormente rilevato – si legge nell’interpellanza- che, anche nelle successive condizioni di ammissibilità, elencate alle lett. i, j, k, appare di tutta evidenza come la capacità tecnica richiesta circoscriva la partecipazione ad un numero ristretto di imprese, in quanto viene giudicata ammissibile soltanto la partecipazione di ditte che abbiano svolto i servizi oggetto dell’appalto nel triennio precedente in Comuni con numero di abitanti pari o superiore a quello dell’amministrazione comunale appaltante”. In conclusione i consiglieri Cristiano Di Pietro e Michele Borgia hanno dichiarato, con un eufemismo, che appare “suggestivo” che il bando per affidamento del SERVIZIO DI ACCERTAMENTO E RISCOSSIONE DELL’IMPOSTA COMUNALE SULLA PUBBLICITA’ non preveda una base d’asta minima. Si rileva quindi una evidente violazione del basilare principio della concorrenza. L’interpellanza si è conclusa con la richiesta formale al sindaco di una precisa e puntuale risposta scritta alle contestazioni sollevate e dell’ eventuale annullamento del bando e della sua aggiudicazione.

IdV Molise

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