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Ma l’Interporto non era stato spostato da rio vivo marinelle all’ex-Stefana ? Che c’entra il progetto biogas su quei suoli?

Cosib: l'area sottoposta a sequestro nel 2006TERMOLI _  L’inchiesta della Procura di Larino che ha portato all’arresto di autorevoli personalità politiche, tecnici del COSIB di Termoli e professionisti, si fonda sul presupposto di acquisizione delle aree dell’ex-acciaieria Stefana per produrre energie rinnovabili da biogas. Al di là degli aspetti penali della vicenda che saranno accertati dalla Magistratura, mi preme sollevare una questione propedeutica che chiama in causa gli amministratori del Consorzio Industriale, il Comune di Termoli, la Regione Molise ed il Ministero delle Infrastrutture.

Con Delibera di G.R. n.123/2008 e altri atti connessi con apposita Intesa di Programma venne stabilito di spostare l’ubicazione dell’Interporto di Termoli dalla zona di Rio Vivo Marinelle all’ex-Stefana. Ci sono documenti ufficiali, delibere e note formali definite dal COSIB, dal Comune, dalla Regione e dal Governo per realizzare un’opera pubblica strategica che si inserisce nella trasversale Est-Ovest e nella dorsale Nord-Sud dei corridoi comunitari. Quindi i vari dirigenti, amministratori pubblici e tecnici del Consorzio Industriale in base a quale riferimento istituzionale intendevano acquisire le aree dell’ex-Stefana per produrre biogas d’intesa con una società specializzata sulle fonti rinnovabili ? Quei suoli non avevano già una destinazione d’uso stabilita, condivisa e formalizzata agli atti del COSIB?

Ricordo che dopo 17 anni di studi tecnici, progettazioni esecutive, acquisizioni terreni appartenenti anche a potenti figure politiche locali per 6 milioni di euro (Delibera Giunta Regionale n. 270 del 17.03.2005) e dopo aver speso complessivamente 16,3 milioni di fondi pubblici si scoprì che l’area di Rio Vivo era suscettibile di allagamento e quindi non idonea a ospitare l’INTERPORTO. Per questa ragione al fine di non perdere il finanziamento inserito nel Piano Nazionale Trasporti per 22 milioni di euro si stipulò l’Intesa di Programma per delocalizzare il tutto nell’area dell’ex-Stefana.

Sarebbe interessante capire chi ha vigilato su quell’Intesa tra amministratori comunali di Termoli, dirigenti del Consorzio Industriale e Giunta Regionale visto che emerge in queste ore che sugli stessi terreni i tecnici del COSIB e altri operatori si sono mobilitati in favore di un impianto di produzione energetica. Possibile che non c’è un Assessore che ha seguito la realizzazione di una delle più importanti opere infrastrutturali del Basso Molise?

Possibile che il Comune di Termoli in questi anni si sia totalmente disinteressato del problema e che l’Assemblea, il Comitato Direttivo e gli Organi del COSIB non abbiano mai esaminato, istruito o verificato la questione dell’Interporto?

Michele Petraroia