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Bruno Verini
TERMOLI – I termolesi sono gente di mare, e la gente di mare sa bene che, quando la nave affonda, le responsabilità non possono che essere del comandate, e a nulla servono le imprecazioni contro gli ufficiali di bordo, messisi in salvo, su altre imbarcazioni. E’ proprio quello che è successo all’ultima amministrazione di cento-destra del Comune di Termoli, portata, deliberatamente, al naufragio, dallo stesso comandate, incurante dei buoni consigli di taluni di noi sulle necessità che la città reclamava, legittimamente, e da tempo.

Ma, evidentemente, le “distrazioni amministrative” erano tante…, troppe, per potersi accorgere che, strada facendo, aveva perso il consenso di ben cinque componenti l’Amministrazione, i quali non si sentivano rappresentati da un’azione amministrativa autocratica. Anche le mie proteste, le mie critiche, le mie rimostranze, fatte in sede pubblica oltreché istituzionale, valide ieri così come oggi, per dimostragli che stava sbagliando rotta, che puntava dritto in secca, sono, semplicemente, cadute nel vuoto, in quella solita distrazione che gli faceva considerare i problemi della città degli optional. Miope, ipovedente, addirittura…, cieco!

Quella cecità tipica dei “drogati” del potere, che devono affondare la nave, perché si accorgano dell’ammutinamento in atto. E, come se ciò non bastasse, non contento di aver portato la nave in secca, l’ha dovuta, definitivamente, distruggere, portarla al naufragio, cancellarne ogni segno, nel vano tentativo di volerla…, di nuovo, comandarla.

Ma, adesso, è tutto finito, la barca non c’è più, completamente annientata per mano del suo stesso comandate. Per ciò che riguarda me, la mia storia politica, nota ai più, sempre tra le fila dei moderati democratici, mi ha impedito di operare scelte diverse, per non tradire quei valori, anche cattolici, che hanno sempre animato la mia azione politica. Buona lavoro alla nuova Amministrazione, che stiano desti, che facciano bene per la nostra città!

Bruno Verini