TERMOLI _ Giovedì 29 marzo 2012, nel Cinema “Oddo” di Termoli si è svolto un convegno di particolare spessore socio-culturale, di fronte ad un pubblico tanto numeroso quanto attento e coinvolto dall’intensità dei relatori e delle tematiche in esame. L’invito rivolto alla cittadinanza dalla locale sezione FIDAPA-BPW Italy verteva su un duplice evento: anzitutto la presentazione e l’omaggio gratuito del numero annuale della rivista “METEORA”, edita dallo stesso sodalizio femminile sin dalla sua nascita in loco, nel lontano 1986. In parallelo, la trattazione della “Terapia del dolore” con due oratori d’eccezione: don Benito Giorgetta, parroco di S.Timoteo e il dott. Mariano Flocco, responsabile di tale terapia presso l’Hospice “Madre Teresa di Calcutta” a Larino. Salutano i presenti e motivano l’incontro la presidente Fidapa Titti Lezzoche e l’assessore ai Servizi Sociali Fernanda De Guglielmo.

La vicepresidente Distretto Sud-Est Fidapa, Rosa D’Onofrio, si sofferma sull’impegno assunto dalla Federazione sul territorio nazionale, con strategie molteplici e a vasto raggio in campo medico, per estendere la terapia del dolore e migliorare la qualità della vita. Wilma Costantini, direttore di “Meteora”, comunica al pubblico la fatica e l’emozione che, anno per anno, sono sottesi alla genesi del periodico, creatura prediletta della sezione termolese malgrado l’impegno profuso nella gestazione e la frugalità nell’impaginazione del numero attuale, imposta dai costi in ascesa. Sottolinea la novità dell’inserto dedicato al 150° dell’Unità d’Italia, reso ancora più prezioso dal valore degli studiosi che hanno collaborato. Conclude con una toccante frase taoista che prelude alla tematiche dei successivi relatori: “Ciò che per il bruco è la fine del mondo, per il resto del mondo è la nascita di una farfalla”. Subentra don Benito Giorgetta che disserta con ampiezza di argomentazioni etiche e religiose su “La sofferenza alla luce della fede cristiana”.

Egli evidenzia che la dimensione del dolore non concede privilegi, accomuna tutti, in qualunque età o ceto sociale. Di conseguenza, è necessario aiutare, dare sollievo a chi soffre; uno dei modi è la condivisione, il dono di sé e del proprio tempo, la vicinanza alla fragilità altrui. Il modello a cui attenersi è quello di Gesù redentore sulla Croce, amore sacrificale per donare misericordia. La vita è sacra ed inviolabile: in questo assioma fede e scienza non si contraddicono se si incentrano sul rispetto della vita e dell’uomo-persona. La Chiesa ha testimoniato in tutta la sua storia l’assistenza al malato e il magistero ecclesiale del 1900 ha ribadito più volte il consenso a tutti i mezzi atti ad alleviare il dolore, purché questi non siano finalizzati alla soppressione della vita. La citazione finale da S.Agostino è un inno alla speranza: “L’orecchio di Dio è sempre sul cuore dell’uomo”. “La cura del dolore dal punto di vista medico” è l’attesa relazione del dott. Mariano Flocco, ascetico nell’aspetto ed instancabile nell’operato medico per la generosa dedizione ai sofferenti dell’Hospice di Larino. In realtà non si sofferma solo sulla tipologia e l’utilità delle cure palliative in campo oncologico ma esamina un ambito variegato di malattie o casi in cui la terapia antidolorifica può e deve intervenire tempestivamente lper avere risultati liberatori e risolutori.

In Italia siamo in ritardo: solo nel 2010 è stata approvata la Legge 38 che affronta il diritto alla cura, di solito scaricata sulle spalle della famiglia. “E’ importante quello che devo fare adesso più che fare progetti”. Un’esortazione a non programmare troppo e, invece, ad agire. Con l’eco di tale monito severo ed essenziale, in cui si ritrova l’assonanza tra la “pietas” etico-religiosa e quella medica, il pubblico svuota lentamente la sala, stringendo in mano “Meteora” e portando in cuore le vibrazioni interiori di senso, di autenticità , di luce.

Annamaria Sciarretta

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