LARINO – Mentre a Palazzo Ducale si vaneggia nell’illusione del sogno che l’amministrazione Notarangelo possa passare alla storia di Larino per aver rappresentato il punto di svolta e controtendenza rispetto ad una costante discesa e al lento declino che questa parte di territorio nei decenni ha vissuto, in città tutto si può constatare ma non certamente l’inizio di un cambiamento vincente o di una ripartenza. Qualunque osservatore disinteressato e attento non potrebbe che tracciare un’immagine di Larino rispetto a 20 mesi fa, quando la giunta delle idee si insediava nel mandato, assolutamente identica a quella precedente, anzi sicuramente peggiorata, tant’è che l’ordinaria amministrazione, la pulizia del cimitero, la potatura e la cura del verde pubblico, il ripristino in alcuni tratti della rete idrica e fognaria, l’inversione del senso di marcia di un pezzo di strada, l’istituzione del registro delle unioni civili e la gestione in proprio della fiera d’ottobre (sempre ammesso che si possa definire “gestione in proprio” anche quando il 90% dell’organizzazione dell’evento continua comunque ad essere affidato a terzi, attraverso una convenzione lautamente retribuita) sono gli unici risultati ai quali l’amministrazione Notarangelo rimane appesa e che solo per convenienza spaccia come sintomi di “importanti segnali” di ripresa della comunità larinese, che nella realtà non è assolutamente tangibile. Intanto, nessuna questione “cruciale” è stata veramente affrontata e risolta. Si preferisce non decidere né agire sulle vicende che ad esempio riguardano la realizzazione degli impianti fotovoltaici sulle strutture pubbliche col bando energia che assegna al Comune di Larino l’importo 1.227.000 euro, ancora in sospeso e non si sa perchè; la costruzione dell’area di trasferenza dei rifiuti con 182.000 euro stanziati, delibera approvata ormai più di un anno fa e lontani dall’essere appaltati; la questione Coteb, coi suoi beni finiti all’asta senza che sia dato sapere se il Comune, creditore della Coteb, si sia insinuato nello stato passivo della procedura fallimentare pendente, così continuando a garantire privilegi a qualche famiglia e a provocare un danno alla collettività. Non si può dire che sugli impianti sportivi, tanto cari all’assessore Palmieri, l’attività amministrativa abbia prodotto alcunché.

Oltre a continuare a rimanere una cattedrale nel deserto, con quel contenzioso che ne è derivato di parecchie centinaia di migliaia di euro di risarcimento a carico del Comune, ancora sotto la valutazione del giudice, l’iter per l’affidamento dei lavori di completamento del solo campo sportivo è rimasto bloccato, dopo che la giunta Notarangelo ha provveduto ad annullare la gara d’appalto già in fase di aggiudicazione. Stesso discorso vale per i nuovi impianti fieristici, con 1.850.000 euro ottenuti dall’amministrazione Giardino per la realizzazione del centro da adibire a dimora di eventi fieristici in scadenza nel corso del 2015, finiti a rischio durante la “giunta delle idee” che, dopo aver osannato la “perfezione” del bando di gara per l’affidamento della progettazione, ha successivamente deciso in piena autonomia di revocarlo, prima ancora che l’impugnazione degli ordini professionali degli architetti e degli ingegneri dinanzi al TAR lo annullasse definitivamente. Tutto tempo perso, dunque. “L’è tutto sbagliato, l’è tutto da rifare!”.

Ma vi è di più! Saranno felicissimi i cittadini larinesi di sapere che l’amministrazione Notarangelo ha finalmente ottenuto il primo finanziamento dalla Regione Molise. Ebbene sì, su circa 91 milioni di euro, che il governo Iorio aveva reperito grazie al Fondo per lo sviluppo e la coesione 2007-2013, risorse che dovrebbero aiutare la Regione ad uscire dall’isolamento e così rivitalizzare la vita sociale del Molise, il Comune di Larino ha ottenuto la somma di niente po’ po’ di meno che 200.000 euro per la “messa in sicurezza di strade interne”. Appena lo 0,22% del fondo a disposizione, la stessa somma assegnata ai comuni di Duronia, Forlì del Sannio, Guardialfiera e Pietracatella. Grazie alle politiche di Notaragelo e della Fabbrica delle idee, adesso Larino è considerato alla stregua di un comune con poco più di 500 abitanti. Si vede che anche l’IdV locale, uno di quei pochi circoli sopravvissuti in Regione, non ha potuto chiedere di più per la collettivà larinese al referente regionale e assessore alle infrastrutture Nagni il quale, tra frana e autostrada che non si farà, ha già provveduto ad accontentare le richieste personali. Di più non si è potuto e purtroppo Paoletto, il Presidente, continua a non rispondere più nemmeno al telefono. Se dal punto di vista programmatico l’amministrazione delle idee ha già ampiamente dimostrato la tabula rasa, riguardo i servizi attorno ai quali ruota l’economia larinese la situazione rimane drammatica.

Altro che permanenza e potenziamento dell’ospedale! Notarangelo sogna e si illude mentre il Vietri perde anche il reparto di oculistica, circostanza per la quale anche l’assessore Palmieri finalmente passerà alla storia, e viene convertito in casa della salute, con zero posti letto per acuti. Dopo il grande annuncio dell’assessore comunale alla sanità, dove è finito il ricorso al Consiglio di Stato proposto dal Comune di Larino? Quale esito ha avuto? Solo il silenzio regna sovrano e sembra aver coperto anche la sorte degli altri servizi a rischio come l’Agenzia delle Entrate, che nonostante i proclami continua a rimanere chiusa; il Consorzio di Bonifica, ancora in pericolo soppressione; la stazione di Polizia Stradale, secondo gli atti già soppressa e la Soprintendenza dei Beni Culturali, che tornerà nella sede di Termoli.

Nell’attesa di conoscere l’idea di “sviluppo economico, imprenditoriale, industriale ed artigianale” che il Sindaco immagina per Larino e che addirittura già da marzo dovrebbe rilanciare la zona P.i.p., il movimento LARINascita augura sì alla giunta Notarangelo di poter segnare la storia della città per aver rappresentato un punto di svolta per tutta la comunità, ma auspica che l’inversione di tendenza si verifichi nell’ottica del rilancio, vale a dire in una direzione opposta rispetto a quella intrapresa che, come dimostrato, sta portando Larino verso il tracollo dal quale manca solo un passo.

Movimento LARINascita
www.larinascita.eu

Articolo precedenteNuove regole Ue su pesca vongole penalizzano settore. Venittelli chiama in causa Castiglione
Articolo successivoCinque Stelle Termoli chiede trasparenza all’amministrazione Sbrocca