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SAN FELICE DEL MOLISE _ Il “ caso S. Felice ” è diventato emblematico per criticare una rete che penalizzerebbe gli utenti e i più piccoli paesi della Regione. E’ necessario smentire questa dichiarazione, non solo perché inesatta, ma soprattutto per invitare tutti i soggetti istituzionali interessati a far valere le loro ragioni su un piano di discussione tecnica, in modo da trovare con la Regione le soluzioni più adatte ad ogni singola realtà locale. L’ informazione su San felice è stata data a commento di una audizione di Sindaci presso il Consiglio Regionale.

Su questa nuova rete di servizi minimi di trasporto pubblico locale – ha dichiarato l’Assessore ai Trasporti Velardi – si sta seminando un panico non motivato, anche perché è in corso una Conferenza di Servizi fra Regione ed Enti Locali, che è la sede procedimentale all’interno della quale, così come prevede la legge, vanno affrontati i problemi e possibilmente risolti. Quanto poi al caso emblematico S. Felice – ha proseguito Velardi – lascio ai cittadini e ai lettori giudicare se i servizi resi ad un comune di 714 abitanti siano insufficienti e se il comune sia stato isolato. Preciso che il nuovo progetto di rete di trasporto dei servizi minimi è allegato alla delibera di Giunta Regionale n. 434 del 31 Maggio 2010, ed è stato inviato a tutti i sindaci del Molise con lettera di protocollo n. 5931 del 7 Giugno 2010. Dunque la semplice consultazione del documento avrebbe consentito di verificare i servizi resi a San Felice.

Il paese dispone per i collegamenti con Campobasso, Termoli, Acquaviva (scuola) e stabilimento Fiat, di ben 10 corse in andata e 10 in ritorno. Ripeto , giudichino i cittadini del Molise se quanto stabilito dalla Regione è poco e se il comune sia stato isolato!. Certo il progetto di rete è prima di tutto ispirato a cancellare le sovrapposizioni fra diversi gestori dei servizi e quindi ad evitare sperperi. Ma, indubbiamente è richiesto anche qualche sacrificio, nel senso che, prendendo atto di una situazione di difficoltà, non possiamo più consentirci il superfluo. L’indispensabile deve essere garantito a tutti , togliendo il superfluo a quelle aree che fino ad oggi hanno avuto maggiori servizi, tra l’altro in un contesto che non era di programmazione dei servizi di trasporto. Io credo che i cittadini capiranno, perché , in fondo, la gente sa che si vogliono evitare ulteriori spese che costano in termini di maggiori tasse. Qualche sacrificio è necessario per metterci a posto rispetto ad un futuro di maggiore efficienza e produttività dei servizi che ci viene imposto dal federalismo”.

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