Il Presidente della Regione Michele Iorio
Caro Presidente Iorio,
Le scrivo, perché attraverso
le mie parole Le possa giungere la voce delle donne del basso Molise. Sono certa che Lei manchi da quest’area della regione da molto tempo, tanto, da farLe dimenticare le nostre strade, la loro percorrenza ed il disastroso sistema viario generale. Sono ugualmente certa, essendo Lei di sesso maschile, che abbia solo nozioni cognitive di “minaccia d’aborto” , “ emorragia” , “distacco della placenta” ecc… Per noi donne invece, incaricate da Madre Natura ad essere lo scrigno incubatrice della vita, il discorso è di spettanza. Noi mamme e future mamme, sappiamo bene che l’intervento sanitario, più o meno tempestivo nei casi sopra citati, può fare la differenza tra la vita e la morte. L’ospedale di Larino “ Vietri”, offre servizio ad un hinterland abbastanza esteso, esso infatti ha un bacino di utenza di 24 Comuni :

Collotorto, San Giuliano di Puglia, Bonefro, Santa Croce di Magliano, Montelongo, Rotello, Montorio nei Frentani, Ripabottoni, Morrone del Sannio, Provvidenti, Casacalenda, Lupara, Guardialfiera, Palata, Ururi , Acquaviva Collecroce, Castelmauro, Mafalda, Montefalcone del Sannio, Montemitro, San Felice del Molise, San Martino in Pensilis, Tavenna e ovviamente Larino. Un totale di ben 22.089 donne, che proprio grazie al nostro sistema viario, devono obbligatoriamente attraversare il territorio larinese per poter raggiungere la costa.
Con la delibera n° 1261 del 28 Novembre , la Giunta Regionale , fra i provvedimenti adottati, ha decretato la chiusura dei reparti di ostetricia, ginecologia e pediatria. Sopprimere tali reparti, significa costringere le donne gestanti dei comuni citati, nei casi di emergenza medica, a viaggiare per raggiungere un servizio sanitario, per circa 40 minuti in più rispetto al tempo che invece impiegherebbero se dovessero raggiungere il “Vietri”. Questi preziosi minuti, possono fare la differenza tra la vita e la morte. Caro Presidente Iorio, è stato già pagato un prezzo altissimo di vite innocenti; esse pesano sulla coscienza di ciascuno di noi poiché poca attenzione è stata prestata agli edifici istituzionali pubblici, che avevano il compito di istruire ed educare e, hanno invece ucciso.
Le vite dei nostri figli non possono e non devono essere trattate con operazioni puramente economiche fatte di tagli per sanare i bilanci. La vita di un bambino (e sono certa che Lei condivida questo pensiero) è affidata agli adulti come il più sacro e prezioso dono e, gli adulti, hanno l’obbligo di proteggerla nei ruoli di propria competenza. Vorrei pregarLa quindi, con tutta la mia umiltà, in virtù di quanto Le scrivo, certa di essere condivisa da tutte le donne e le mamme del basso Molise, di revocare la delibera in oggetto, poiché renderla esecutiva, significa rendersi responsabile di ogni gestazione che non arrivi a compimento per assenza di soccorso tempestivo. Sicura di aver toccato il Suo cuore e ringraziandoLa dell’attenzione che riserverà al mio appello.
Distintamente La saluto

                                                                                                                                    Dilma Baldassarre

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