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CAMPOBASSO – Da una prima analisi in merito alla legge di stabilità, le scintillanti dichiarazioni del Presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi, non trovano riscontro nei scarni documenti e slide proposti. Si era tanto parlato ad esempio del mezzogiorno e della sua crisi confermata non da ultimo dai dati svimez che rappresentano il mezzogiorno come una realtà a rischio emarginazione , e nessuna programmazione o investimento è stata individuata dalla manovra per il suo rilancio.
Così come sul rinnovo dei contratti per i lavoratori pubblici, una manovra umiliante a tal punto che dopo sei anni di blocco dei contratti, prevede un aumento inconsistente di € 7,80 lordi al mese per i prossimi tre anni.
Si continua a non investire nella sanità pubblica. Il fondo nazionale passa dai 109 miliardi di un anno fa ai 110 proposti, la crescita di un miliardo non è sufficiente a coprire neppure gli indici di adeguamento del fondo previsti dall’invecchiamento della popolazione, e si continua a non tener conto che vi sono ormai circa nove milioni di persone che faticano a curarsi per mancanza di risorse. Sempre di più è il sud a soffrire questo fenomeno.
I sindacati nelle prossime settimane a partire dall’assemblea che la CGIL Molise terrà il giorno 24 ottobre a Isernia, promuoveranno mobilitazioni per cambiare una legge di stabilità iniqua e che danneggia ancora una volta il mezzogiorno.
Sandro Del Fattore
Cgil Molise