L’esame clinico
TERMOLI _ Isteroscopia al San Timoteo? “Un terno al lotto”. Se la “dea bendata” ci mette lo zampino, tutto potrebbe filare liscio altrimenti l’accertamento clinico potrebbe anche non essere certo nonostante prenotazione ed ore di attesa. E’ quanto accaduto nella mattinata di ieri l’altro ad una termolese. La donna, residente in città, ha prenotato direttamente nel reparto di Ostetricia e Ginecologia al San Timoteo di Termoli l’esame clinico. Telefonicamente l’utente ha parlato con uno dei medici in servizio per la prenotazione dell’Isteroscopia il quale ha fissato l’appuntamento per lunedì alle ore 9.30. Ieri l’altro la quarantacinquenne si è recata al San Timoteo mettendosi in fila ad attendere scoprendo che il suo stesso orario era stato dato ad altre due donne. E così l’attesa si è prolungata oltre le due ore.

Intorno alle 12, non essendo chiamata, la donna ha iniziato a chiedere informazioni al personale in servizio sul sanitario che avrebbe dovuto effettuarle l’isteroscopia ricevendo informazioni frammetarie da infermieri, anestesisti ed altri medici che entravano ed uscivano dal blocco parto in continuazione.

“Il dottore è in sala operatoria adesso, non lo si può disturbare”. Dopo un’altra ora d’attesa, alla richiesta di chiarimenti la donna si sente rispondere: “qui non c’è più il dottore, non sappiamo dov’è“. Intorno alle 13.30 la stessa, ormai esausta per la prolungata attesa, si è recata nella divisione di Ostetricia per sapere se il sanitario in questione era rintracciabile e se poteva ancora sottoporsi all’esame. Dopo varie telefonate, il dottore viene rintracciato sul cellulare da una collega la quale chiede il perchè dell’eccessivo ritardo.

A questo punto è andata in scena anche la beffa per l’utente che si sente rispondere: “non ne sapevo nulla”. Il sanitario in questione è completamente trasecolato ma assicura che sarebbe arrivato testè. Alle 13.45 circa la quarantacinquenne rinuncia a fare l’isteroscopia telefonando per l’ultima volta in reparto. Il personale presente scusandosi per l’accaduto invita l’utente a recarsi ancora nell’area parto per effettuare l’esame ma a questo punto, vista la scadenza del turno di lavoro del medico fissata per le 14, la stessa ha preferito rinunciare e rivolgersi altrove.

“Prenotare più persone allo stesso orario non lo trovo giusto _ ha dichiarato la donna _ e nemmeno far attendere un’intera mattinata una paziente che aveva chiesto un permesso di lavoro per l’esame clinico“. Secondo il San Timoteo non c’è stato un raccordo tra il medico ed il personale. “Bisogna considerare i parti, i cesarei ed altre complicanze di degenti interni che fanno slittare notevolmente gli orari _hanno dichiarato gli operatori del reparto _ per cui le attese si prolungano. Inoltre gli orari degli appuntamenti sono solitamente solo indicativi in virtù delle urgenze che possono capitare in qualsiasi momento”.

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Antonella Salvatore
Giornalista professionista, Direttrice di myTermoli.iT e myNews.iT e collaboratrice AnSa