L’Italia, si dice, è sempre stata la terra dei “cento campanili”.

Campanile della chiesa di S. Croce di MaglianoSANTA CROCE DI MAGLIANO _ Dopo le ultime elezioni amministrative, ho capito qualora ce ne fosse ancora bisogno, di quanto in basso sia caduta la nostra classe politica sia a livello nazionale sia regionale.
Di fronte ai cospicui problemi di ogni genere che ci riserva la vita quotidiana, il nostro Paese rimane immobile senza preoccuparsi minimamente di aprire gli occhi per rimboccarsi le maniche   e costruire un quieto vivere più equo alle nostre esigenze. Si continua a ribadire che tutto procede bene, nella normalità che siamo un paese tranquillo e industrializzato.
In verità la realtà va ben oltre ogni più rosea aspettativa in quanto i plurimi problemi sia di natura sociale che economica, non interessano nessuno tanto meno quei quattro politici che governano la nostra nazione. Ho l’amara sensazione che il potere è al di sopra di tutto. Si pensa solo ad accumulare per diventare ogni giorno che passa più avari, più ricchi e menefreghisti.
Non a caso l’attuale governo con a capo Silvio Berlusconi pensa solo ed esclusivamente ai propri interessi. Si passa dall’immunità parlamentare alle leggi anti intercettazioni per finire con il federalismo e quant’altro.

Dal canto suo la sinistra non è che se la passi molto meglio. I continui litigi dei suoi parlamentari all’interno del Partito Democratico non fanno altro che alimentare continue ramificazioni nelle quali non ci sarà mai un punto di comune accordo.

E’ un po’ quello che succede anche a livello regionale. Basti rimembrare solo le vittorie di S.Croce, Montenero e Guglionesi (rocche forti rosse) da parte della destra per capire in che profondo letargo è finita una sinistra che si ritrova senza mezzi termini ai minimi storici.
Ma mi sbaglio o il motto della sinistra era: combattere e resistere? In quanto a resistenza sono stufi di essere all’opposizione, per quel che riguarda il combattere non si fa minimamente. Si è capaci solo di criticare e diffamare l’amico Silvio senza mai proporre iniziative degne di quel nome. Davanti a una disoccupazione in crescita tutti si tirano indietro.

Ma quale futuro possono avere i nostri figli se con i nostri miseri stipendi a mala pena arriviamo a fine mese? Ah se solo il compagno Enrico da lassù potesse vedere queste indecenze, direbbe a priori di aprire gli occhi, di lottare per riportare un minimo di dignità e valore al nostro paese.
A questo vanno poi aggiunti altri problemi più toccanti: gli stupri, le violenze su i minori, sparatorie, malasanità ecc ecc. Bisogna cambiare passo o si muore. Risollevare le sorti di un paese in declino totale non è un compito arduo.
Secondo il mio punto di vista ci vuole solo buon senso, valori che mancano attualmente e molta voglia di fare da parte dell’intero sistema. Come dire: l’unione fa la forza indipendentemente dall’appartenenza politica. “Italiani”! Non ci resta che continuare a sperare in un futuro più limpido senza mai continuare a commentare questi brutti eventi: impegnandoci soprattutto noi giovani anche in piccoli gesti quotidiani, pur di rendere la nostra cara Italia più vivibile più bella e più serena.
Ce la faremo? Lo scopriremo solo vivendo…In fondo nel nostro cuore ognuno di noi ha un pezzo di Italia.

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