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TERMOLI _ L’Officina delle Buone Pratiche solidarizza con il giovane operaio fermato e licenziato dinanzi i cancelli dello stabilimento FIAT di Termoli. Ancora una volta, come è accaduto nelle scorse settimane negli stabilimenti di Melfi e Pomigliano d’Arco, l’azienda FIAT continua a calpestare la dignità delle persone compiendo atti di forza nei confronti di coloro impegnati a difendere i diritti dei lavoratori. Ormai è sotto gli occhi di tutti le forzature che l’azienda FIAT sta compiendo nel tentativo di dividere maggiormente le sigle sindacali e di mettere in un angolo i sindacalisti che fanno “rumore” e che sono schierati in prima persona nella difesa dei principali diritti dei lavoratori.

La vicenda di Termoli fa tornare l’Italia decine di anni indietro, proprio a distanza di quarant’anni dall’approvazione dello Statuto dei Lavoratori, provoca sconcerto ed incredulità nell’immaginario collettivo, ma soprattutto è lesivo della rispettabilità degli uomini e delle donne che onestamente entrano in una fabbrica per far crescere il sistema Paese. Per l’Officina delle Buone Pratiche serve una nuova intesa che faccia rinsavire prima di tutto la FIAT negli accordi sindacali, stabilendo criteri ancora più certi che garantiscano i diritti ed i doveri di coloro che lavorano.