CAMPOBASSO_ La recente intervista dell’amministratore delegato della FIAT, Sergio Marchionne, al Corriere della Sera, paventa lo spettro della chiusura per due stabilimenti produttivi italiani del gruppo, qualora non riprendano le esportazioni verso gli Stati Uniti.

Sulla questione si rimane in attesa dell’avvio di un confronto nazionale presso il Ministero dello Sviluppo Economico per fare chiarezza sulle prospettive della principale azienda italiana. E’ doveroso che le Regioni che ospitano sul proprio territorio delle fabbriche FIAT, non restino con le mani in mano e si diano da fare per sollecitare il Ministro Corrado Passera a convocare l’A.D. Marchionne e accertarne i propositi a partire dal mancato rispetto degli impegni del programma FABBRICA ITALIA che prevedeva investimenti per diversi miliardi di euro su nuovi modelli che sono rimasti sulla carta, ad eccezione dello stretto indispensabile attivato a POMIGLIANO D’ARCO sulla NUOVA PANDA.

Il ricorso alla cassa integrazione per due settimane nel mese di marzo alla FIAT di Termoli merita di essere valutato in un simile contesto più ampio di crisi, in cui si trova il mercato dell’auto in Europa
. Per questo non và preso sottogamba e si avverte la necessità di un ruolo attivo della Regione Molise per un’istruttoria finalizzata a difendere migliaia di posti di lavoro. Rammarica constatare che sono caduti nel vuoto anche i diversi appelli lanciati dai sindacati e da diversi rappresentanti istituzionali circa l’opportunità di aprire presso l’Assessorato Regionale all’Industria un tavolo negoziale sul futuro della DR MOTORS di Macchia d’Isernia dopo la recente acquisizione degli stabilimenti FIAT di TERMINI IMERESE (PA). Non si comprende cosa impedisca alla Regione Molise di convocare l’azienda e i sindacati per affrontare la questione e ricondurla ai suoi giusti termini di sviluppo o meno del presidio produttivo molisano ? La gravità di temi complessi che si intrecciano con l’evoluzione di sfide globali e di una concorrenza spietata sui mercati mondiali, non può essere assunto ad alibi per vestire i panni di Ponzio Pilato e non sporcarsi le mani coi drammi che assillano migliaia di metalmeccanici molisani.

Michele Petraroia

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