La popolazione italiana aveva già democraticamente respinto, attraverso un referendum nazionale del 1987, la produzione di energia nucleare nel nostro Paese. Non esiste alcun Comune in Italia che gradirebbe l’installazione di un “mostro” atomico sul proprio territorio, tant’è che prevedono di imporlo con l’invio di militari. Il Partito della Rifondazione Comunista si opporrà con forza al nucleare perché non è vero che sarà l’energia del futuro e che non esistono alternative, perché non è vero che è economicamente competitivo e che serve a ridurre le emissioni di gas serra.
Un ritorno al nucleare, infatti, è scientificamente inconsistente, molto costoso e poco sicuro, soprattutto pericolosissimo (l’incidente di Chernobyl e i suoi effetti sono ancora ricordarcelo!). Peraltro, le riserve di Uranio sono in via di esaurimento e il gravissimo problema delle scorie è praticamente irrisolvibile. Non è un caso che molte centrali europee sono in dismissione.
Serve dunque una mobilitazione attiva: che parta dai territori e dai cittadini molisani, che coinvolga sindaci, associazioni e movimenti sociali, che lanci una campagna di massa per il rispetto della democrazia e della salute dei cittadini, per promuovere una politica energetica che si fondi sulle rinnovabili, energie pulite da cui potranno scaturire anche nuove possibilità occupazionali. Il PRC molisano metterà in campo ed è disponibile a sostenere, con forza e attivamente, qualsiasi iniziativa atta a contrastare la sciagurata ipotesi di introdurre l’energia nucleare, a Termoli come in tutto il territorio nazionale.
PER LA SEGRETERIA REGIONALE PRC
Antonello Manocchio