Aldo Patricello
VENAFRO _ Negli ultimi anni nelle discussioni mediche si è fatto sempre più spazio il tema della medicina personalizzata quale branca medica che basa la propria strategia terapeutica sulle caratteristiche del paziente, permettendo allo specialista di creare piani del tutto personalizzati tramite un’analisi farmacogenomica vale a dire del patrimonio genetico del paziente. Sull’argomento si è interessata anche la Commissione Europea che gli scorsi 12 e 13 maggio ha organizzato una conferenza sulle prospettive europee in tale settore. L’interesse è molto alto in Europa perché permetterebbe alle parti interessate di sostenere la nuova rivoluzione nel campo della sanità e, di conseguenza, di diffondere tutti i benefici che i farmaci apportano nei trattamenti terapeutici. Secondo quanto affermato dal Commissario europeo per la salute John Dalli “l’industria farmaceutica è all’avanguardia nell’innovazione e della tecnologia e uno dei suoi ultimi sviluppi è la medicina personalizzata”.

Per questo la Commissione sta inviando un chiaro messaggio con cui pone la questione dei farmaci personalizzati in cima alla propria agenda per i prossimi anni. L’intento è quello di rimuovere gli ostacoli che impediscono a tale approccio di sviluppare tutto il suo potenziale che potrà garantire un vero e proprio rinnovamento. Tale approccio, inoltre, risulterebbe innovativo anche dal punto di vista della prevenzione in quanto si potrebbe intervenire in modo mirato per ridurre le possibilità di ammalarsi di patologie a cui si è geneticamente suscettibili. Questo è possibile grazie a precisi protocolli diagnostici di monitoraggio in grado di riconoscere precocemente la malattia. Nei casi in cui invece ci si trovi di fronte ad un caso già clinico si potrebbero pianificare strategie terapeutiche del tutto personalizzate basate sulla risposta individuale ai farmaci. La medicina personalizzata può essere applicata a diverse patologie anche croniche non trasmissibili come il cancro, il diabete, l’asma ed altri disturbi cardiovascolari causati da complesse combinazioni di fattori genetici e che non possono essere completamente curati con i trattamenti già esistenti. Sull’argomento si è pronunciato anche l’eurodeputato Aldo Patriciello nel corso di un Workshop, tenutosi a Bruxelles, sulla medicina personalizzata in oncologia.

Per tutti i milioni di pazienti colpiti dal cancro i farmaci personalizzati offrono la possibilità di adottare dei trattamenti su misura per migliorare la prevenzione e la diagnosi della malattia e colmare in tal modo la necessità medica che è ancora oggi pressante e insoddisfatta. – ha dichiarato Patriciello – L’oncologia presenta alcune applicazioni concrete della medicina personalizzata come la diagnosi precoce, l’identificazione di sottogruppi di tumori al seno e la selezione di farmaci più efficaci per il cancro al colon. Anche i benefici attesi per i sistemi sanitari sono molto significativi e includono decisioni ottimali di trattamento, maggiore prevedibilità, effetti collaterali ridotti al minimo e limitate reazioni avverse; aspetti che si traducono in maggiore efficienza e maggior risparmio. Per questo il dibattito europeo – conclude Patriciello – a mio avviso deve anche essere trasferito a livello nazionale attraverso un ampio dialogo con le autorità competenti, i medici, i pazienti, l’industria ed i paesi terzi come gli Stati Uniti”.

Le sfide sono enormi e vanno dalla politica all’etica, dagli aspetti normativi alle questioni economiche e sociali. La gestione dei sistemi sanitari rientra tra le competenze dei 27 Stati membri e di conseguenza sono proprio questi ultimi, in ultima analisi, a decidere sia sui prezzi che sul rimborso dei farmaci personalizzati. Tra le priorità dell’UE sono presenti già numerosi progetti di revisione di direttive correlate a tale ambito quali quella sui dispositivi medici, sulla trasparenza, sulla privacy e sulla protezione dei dati.

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