Aldilà della costruzione o meno di una centrale sulla nostra costa, resta infatti il problema di una politica ambientale scellerata che il governo sta portando avanti. Un governo incurante del referendum popolare del 1987 con cui l’Italia ha già preso una chiara decisione in merito. Inoltre, a questo folle disegno governativo si aggiunge l’eliminazione dell’Autorizzazione Integrata Ambientale dall’iter autorizzativo, una garanzia che dovrebbe rendere almeno più sicure le centrali.
Già lo scorso dicembre, durante la I conferenza programmatica sull’ambiente tenutasi a Montenero di Bisaccia, il senatore dell’IdV Paolo Brutti, aveva bene illustrato le problematiche a cui si andrebbe incontro se il governo portasse realmente a termine il suo progetto sul nucleare. Le scorie radioattive non sono trattabili in sicurezza, i loro effetti letali durano migliaia di anni, e gli effetti a lunga scadenza del loro accumulo nel sottosuolo sono a noi sconosciuti.
Non è possibile tollerare che il governo nazionale metta in pericolo la salute di intere generazioni e non è possibile, per ciò che ci riguarda da vicino, accettare il silenzio e l’indifferenza di chi è alla guida della Regione. La verità è che il nucleare rappresenta un colossale affare per quella classe politica che non ha a cuore il bene comune dei cittadini ma soltanto gli interessi privati. La scelta del nucleare è sbagliata, dannosa e molto onerosa e andrebbe ad azzerare le risorse per le energie rinnovabili sbarrando la strada che vorremmo percorrere nella nostra regione come nel resto d’Italia: quella della green – economy. Anche in Molise l’Italia dei Valori, si attiverà presto per la raccolta delle firme per proporre il referendum abrogativo al fine di impedire il ritorno al nucleare nel nostro Paese.
Ufficio Stampa IdV Molise
