CAMPOBASSO _ “Una mera scelta politica che non contempla affatto, per motivi di interessi personali, la soluzione alla quale si era giunti e che aveva ben esplicato le sue ragioni nella Delibera di Giunta provinciale del 4 agosto scorso”. E’ il commento del presidente del Consiglio provinciale Carmine Perugini in merito al destino dell’Istituto Comprensivo di Ururi, accorpato a quello di Portocannone nel Piano regionale di dimensionamento della rete scolastica per il biennio 2011-2013.

 “Mi preme ricordare – spiega il presidente del Consiglio provinciale – che la Provincia di Campobasso, all’inizio di agosto dello scorso anno, ha deliberato la sua proposta di Piano di dimensionamento scolastico e relativamente all’Istituto Comprensivo di Ururi – in considerazione della consistenza numerica superiore riferita alla popolazione complessiva, una circostanza questa che assicura un maggiore bacino di utenza – si era stabilito di poter procedere all’accorpamento con quello di Portocannone mantenendo così la direzione scolastica.

La considerazione dei consistenti stanziamenti a valere sul fondo per il terremoto in favore del Comune di Ururi ha fatto protendere la Provincia di Campobasso verso questa soluzione in considerazione anche della fase propulsiva che sarà impressa dalla ricostruzione post-sisma e che consentirà il rientro di tante famiglie, costrette negli anni a trasferirsi in alcuni centri limitrofi. In sintesi, attraverso questa duplice azione, si sarebbe giunti anche ad un sostanziale miglioramento delle strutture scolastiche in termini di adeguamento delle stesse alle normative di sicurezza.

Lo stesso assessore regionale Filoteo Di Sandro, in una sua visita proprio ad Ururi accompagnato dal coordinatore provinciale Pierluigi Lepore e dall’ex sindaco Luigi Plescia , incontrò anche il Dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo, il professore Nicolino Invasile: un colloquio cordiale che aveva fatto ben sperare per la soluzione auspicata e messa nero su bianco dalla Provincia di Campobasso. In quella occasione, che ritenemmo un’attestazione di stima e un riconoscimento delle realtà scolastiche locali, sottolineammo all’assessore regionale la necessità della condivisione delle scelte operate dalla Conferenza provinciale per il dimensionamento scolastico che aveva stabilito che la direzione sarebbe rimasta ad Ururi. Una decisione, quella presa allora, ben ponderata sulla base di dati oggettivi e deliberata con convinzione e imparzialità”.

Da sottolineare il fatto che Ururi, nonostante abbia dimensioni e popolazione più consistenti di Portocannone, conta 267 studenti mentre, al contrario, quest’ultimo Comune fa registrare una maggiore popolazione studentesca che raggiunge quota 290 alunni mentre è più carente sotto il profilo dei servizi. Ad ogni modo, entrambi i Comuni non raggiungono la soglia minima dei 400 studenti e nemmeno quella stabilita per i paesi di minoranza linguistica che è stata fissata a 300 alunni. “In considerazione dei numeri e delle possibilità future di sviluppo, la scelta della Regione non poteva non coincidere con quella proposta dalla Conferenza provinciale sul dimensionamento scolastico e poi recepita dalla Giunta provinciale con delibera numero 174 del 4 agosto 2010. Invece la Regione ha ribaltato quelle certezze e ha scelto di portare la direzione scolastica a Portocannone. Ritengo e lo ribadisco ancora che si sia tratta di un mero gesto di utilità politica per il centrodestra. Il solito modo di distribuire favori in vista di altre ricompense che però ha effetti nefasti sulla comunità di Ururi e sulle sue possibilità di futuro”.

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