CAMPOMARINO _ Il 17 marzo 2011 l’Italia compirà 150 anni dalla sua unificazione. Un secolo e mezzo durante il quale il Paese è cambiato profondamente, modificando i propri modelli di riferimento e vivendo importanti fenomeni migratori. Il nostro Paese, acciaccato ma ancora in piedi, ne ha fatta di strada dal lontano 17 marzo 1861 in cui il nuovo parlamento (con sede a Palazzo Carignano) sancì la proclamazione del Regno d’Italia con capitale a Torino.
La storia d’Italia – con i valori e gli ideali che l’accompagnano e che, nei secoli, l’hanno caratterizzata – al di là di ogni altro significato, è un qualcosa di strettamente personale che appartiene ad ognuno di noi. Il passato e la sua storia, dunque, fanno più che mai parte della nostra attualità e, in un certo senso, sono parti essenziali di quelle basi sulle quali costruire il nostro futuro. Basi solide, che trovano ancor più spessore in quella che è una data emblematica nella storia e nella vita di questa Nazione : il 1861. A 150 anni di distanza, l’Italia festeggia l’Anniversario della sua Unità. Celebrazioni che , da nord a sud in qualsiasi piazza o luogo di questo paese, ridonano splendore e luce ai sentimenti di orgoglio e di fierezza che legano il popolo italiano.
Non può esserci futuro alcuno senza un passato da cui trarre insegnamenti e che rappresenti un patrimonio di immane ricchezza da custodire gelosamente e da tramandare di generazione in generazione. Per questo motivo, le nuove sfide non possono essere affrontate ignorando la memoria storica e, soprattutto, le ragioni che hanno portato a costruire, con sacrifici di non poco conto, un’Italia unita ed indivisibile. Le celebrazioni del 150° Anniversario dell’Unità d’Italia, pertanto, siano momento di conciliazione nazionale, accantonando polemiche e divisioni politiche ed ideologiche, affinchè si continui a dare un senso a ciò che è stata, che è, e che sarà, l’ITALIA, onorando i nostri Padri fondatori e tutti quegli eroi che, con il sacrificio della vita, ci hanno concesso il dono di una Patria Unita e Libera. VIVA L’ITALIA
Antonio Saburro – Presidente Provinciale UDC –
E basta! Antonio la politica è un’altra cosa e tu per piacere lascia stare