Carmen Di Febo
LARINO _ Si sfiorano i quattrocento iscritti all’Associazione Corpo Musicale Larinese “Don Luigi Marcangione”. Un consenso, una sincera ed accalorata partecipazione da parte di un’intera comunità ad un’iniziativa che è nata con i migliori auspici: cercare ogni forma di coesione per un sano spirito di servizio. Ad appena due mesi dalla costituzione, il Corpo musicale ha già tenuto rilevanti appuntamenti: L’animazione liturgica della gremitissima celebrazione eucaristica di benedizione avvenuta il 5 dicembre scorso presso la basilica cattedrale di San Pardo di Larino alla presenza di don Gabriele Morlacchetti.

La giornata del tesseramento dove la giovane formazione bandistica, pur senza divise, ha sfilato per le vie della città di Larino il 12 dicembre suonando presso la casa di riposo “Achille Morrone”, l’ospedale e l’Hospice “Madre Teresa di Calcutta” e terminando la giornata in Piazza del Popolo in segno di ringraziamento per le tante adesioni ricevute.

Successivamente, è stata invitata a Termoli il 18 dicembre 2010 per aprire la Rassegna dei Cori Diocesani. Straordinario successo e consensi ottenuti anche in questa circostanza, per di più, nell’aver dato l’opportunità di impugnare la bacchetta di direttore d’orchestra ad un giovane talento: Gianluigi Del Corpo, diciassettenne larinese, studente di clarinetto presso il Conservatorio “Perosi” di Campobasso, nonché componente del Corpo Musicale Don Luigi Marcangione che, per l’occasione, ha mostrato un piglio da vero leader nella direzione musicale. Particolarmente sentita è stata la partecipazione alla natività attraverso l’animazione liturgica della celebrazione del Santo Natale tenutasi presso l’Hospice “Madre Teresa di Calcutta” di Larino fortemente voluta dal responsabile della struttura Dott. Flocco.

Se Natale è soprattutto gioia anche lí, luogo di grande sofferenza, si percepiva la grande gioia trasmessa dagli operatori, che calorosamente accudiscono gli ospiti della splendida struttura della città frentana. La musica eseguita dai componenti del “Corpo Musicale Don luigi Marcangione” ha contribuito all’armonia natalizia e per i nostri ragazzi è stata una straordinaria esperienza di vita che molti ricorderanno per sempre. Non ultimo, “il concerto di Natale” organizzato dal M° Giovanni Petrone, già ragazzo cresciuto sotto l’ala del compianto parroco Don Luigi Marcangione e oggi valente organista della Basilica cattedrale di San Pardo.

Il provetto musicista (anch’egli tra le migliori espressioni artistiche della nostra terra) di ritorno da Vienna, dove vive e svolge la sua attività di formazione musicale, in accordo con il presidente (arch. Antonio Di Nunzio) della Corale della Cattedrale, ci ha voluto inserire nel concerto organizzato il 5 gennaio sempre tra le mura del Duomo di Larino. Anche in questa occasione la formazione bandistica ha sfoggiato altri giovanissimi talenti: Carmen Di Febo e Enzo Miozza. Carmen, bravissima flautista in forza tra gli alunni del Conservatorio Perosi di Campobasso ragazza docile, ma per niente intimidita dalla bacchetta, ha diretto con estrema disinvoltura e padronanza il repertorio proposto, guidando in maniera impeccabile l’esecuzione dei cinquanta componenti in perfetto equilibrio, come si conviene ai grandi interpreti del panorama musicale.

Enzo, altro giovane che sta completando i suoi studi nella classe di tromba del medesimo conservatorio molisano, ha dato prova di sostenere l’arduo compito di solistica con l’esibizione di un’aria tratta dal grande repertorio operistico: il “Nessun Dorma” della Turandot di Giacomo Puccini. Pathos e pulizia sonora, nonché padronanza tecnica hanno caratterizzato la brillante performance. Non c’è che dire, nel Corpo Musicale Larinese ci sono belle promesse musicali e tutti avranno la possibilità di esibirsi così come brillantemente lo hanno già fatto Gianluigi, Carmen e Enzo. In tempi di bilanci non si può che rivolgere un ringraziamento sentito a tutti coloro i quali credono e si adoperano per questa splendida realtà che sicuramente continuerà a far parlare tanto e bene di sé. A quanti sono diffidenti del nostro operato invece chiediamo un po’ di attenzione in più e sicuramente avranno modo di ricredersi.

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