
L’intervento del Presidente del movimento politico non sembra sia piaciuto troppo non solo agli europei ma anche ai molisani che non hanno visto di buon occhio una rappresentazione della realtà locale considerata diversa da quella effettiva. Le forze dell’ordine, difatti, sono presenti in maniera massiccia a Termoli così come in altri centri del Basso Molise, Montenero di Bisaccia compreso, e dunque l’allarme lanciato dalla Lega Sannita circa una recrudescenza di furti e reati contro il patrimonio non trova un effettivo riscontro nei dati in possesso delle forze di polizia che pattugliano costantemente il territorio.

Maria è partita dalla sua terra per esaudire un desiderio, quello della madre, di raggiungere l’Italia ed iniziare una nuova vita, un’esistenza in cui ci fosse una prospettiva di crescita, di miglioramento, in cui era ben visibile l’orizzonte. Lei, 5 anni e mezzo fa, a Iasi, era iscritta alla Facoltà universitaria di Giurisprudenza e suo padre era dipendente di un settimanale, molto conosciuto nella zona. Oltre a studiare, seguiva le due sorelle più piccole. La sua era un’esistenza piuttosto tranquilla ma, ad un certo punto, ha voluto fare sua la sfida della madre, quel desiderio che bruciava nella mente e che a poco a poco si è impossassata di se stessa in modo tale da convincerla a partire da sola, ad affrontare mille ostacoli, a raggiungere l’Italia.
E così, preparati i bagagli con l’aiuto dei genitori tra mille raccomandazioni, è partita con l'”eredità” di famiglia sulle sue sole spalle, esili ma forti. Con coraggio e grande determinazione è arrivata in Italia, una terra sconosciuta ma nel contempo affascinante di cui aveva sempre sentito parlare ma non aveva mai osato pensare a quei posti lontani. Ricordava qualche discorso del padre, qualche commento non troppo lusinghiero sulla mafia, sulla malavita e così mille domande, tante paure si sono affacciate nell’animo di Maria che, però, non ha mollato. Certa della decisione presa, ha proseguito fino in fondo sulla sua strada.
Una volta arrivata a Termoli, la sua vita non è stata facile. Anzi. Ha dovuto “fare i conti” con i pochi soldi che aveva, con la vita costosa di questi posti, con la sua poca conoscenza dell’italiano, uno degli ostacoli più grandi da superare. A mano a mano che i giorni passavano anche con lo scetticismo dei datori di lavoro.
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Ha studiato la notte l’italiano, da autodidatta, per annullare quella “maledetta” differenza che era un fardello insopportabile, ha curato l’accento nel linguaggio che dava così tanto nell’occhio, ha “ingoiato” lacrime amare davanti agli sguardi lascivi di qualche “farfallone” locale, ha mantenuto la calma di fronte ad atteggiamenti “sopra le righe” dei primi datori di lavoro. “Non dicevo mai che ero rumena _ ha detto Maria, intervistata da myNews _, lo confessavo solo dopo che ero riuscita a farmi conoscere per quella che ero veramente. In alcuni casi l’ho sempre nascosto”.
Avvertiva sulla propria pelle lo sguardo di coloro che la giudicavano senza nemmeno conoscerla. “Ci sono voluti 5 anni e mezzo ma ora mi sento perfettamente integrata _ ha detto ancora _. Sono iscritta all’università, alla facoltà di ingegneria civile, lavoro presso un bar dove sono regolarmente contrattualizzata per mantenermi gli studi e sono felice. Penso spesso alla mia famiglia in Romania che non vedo da due anni, alle mie sorelle, ma mi consolo perchè presto andrò da loro a trovarle”.
Oggi sente di aver sconfitto coloro che l’hanno “scansata” senza troppe storie. A loro sorride soddisfatta, sente di avercela fatta.