BRUXELLES _ Un doppio problema tecnico e le precarie condizioni meteorologiche hanno costretto i tecnici europei e russi a rinviare il lancio del primo satellite del Programma di navigazione satellitare Galileo a Kourou, nella Guyana francese. Pare che ci sia stata una mancanza di pressione alle valvole che assicurano il riempimento dei serbatoi di Soyuz. “La fuga è avvenuta in un sistema a terra – ha precisato il direttore di Arianespace Jean-Yves Le Gall – e non nel vettore”. L’incidente si è consumato al termine delle operazioni di caricamento del propellente nel terzo stadio della Soyuz e ha portato allo sganciamento dei due bracci che assicurano l’approvvigionamento di ossigeno liquido e di kerosene. “I connettori – ha spiegato ancora Le Gall – avrebbero dovuto disconnettersi esattamente al momento del lancio”. Il loro sganciamento prematuro ha determinato una mancanza di pressione interna che avrebbe rischiato di lasciare la Soyuz senza il propellente sufficiente per portare i primi due satelliti di Galileo nell’orbita stabilita.
“Abbiamo deciso di svuotare il lanciatore e di rimpiazzare le valvole – assicura il direttore di Arianespace – il che ci permetterà di riprendere la cronologia del lancio. Un secondo tentativo verrà fatto domani alle 7:34 ora locale, le 12.34 in Italia. Oltre a sostituire le parti difettose, i tecnici europei e russi dovranno valutare le condizioni generali del lanciatore. “Il lancio di questa mattina – ha commentato Patriciello – era particolarmente importante perché avrebbe dovuto dare il via e ufficializzare l’indipendenza dell’Unione Europea nel campo della navigazione satellitare mettendo in orbita i primi due satelliti della costellazione Galileo che verrà completata entro il 2019. Inoltre si tratta anche della prima operazione di lancio di un vettore Soyuz dalla base europea situata nella Guyana francese, ma sono sicuro che i nostri tecnici e quelli russi sapranno collaborare e lavorare insieme proficuamente e garantire il lancio nelle prossime ore”.
