CASACALENDA _ Il consigliere regionale di Progetto Molise, Nicola Eugenio Romagnuolo, ha presentato un ordine del giorno in Consiglio regionale per esprimere solidarietà e vicinanza a Liu Xiaobo, premio Nobel per la pace che sta scontando una condanna in carcere in Cina per il suo impegno a favore della democrazia. L’ordine del giorno impegna il Consiglio a sostenere qualsiasi iniziativa (anche a mezzo di petizioni online attraverso il sito internet liberiamoliu.wordpress.com) volta alla immediata ed incondizionata liberazione di Liu Xiaobo e di sua moglie Liu Xia e a garantire la piena incolumità dei loro familiari, votando la proposta di immediata liberazione dei coniugi vittime del regime comunista cinese.

La riprovevole questione della sorveglianza sui presunti “dissidenti”, che in Cina emerge in occasione di ogni avvenimento o anniversario mette il paese asiatico sotto i riflettori dell’opinione pubblica mondiale. Anche alla moglie di Liu Xiaobo potrebbe toccare la stessa sorte di altri familiari di dissidenti imprigionati, quella di rimanere sotto uno stretto controllo delle forze di sicurezza cinesi che impediscono loro di avere contatti con persone, ritenute dalle autorità cinesi “scomode”, come i giornalisti e i diplomatici stranieri”.

“E’ nostro dovere, come rappresentanti dei cittadini in un paese libero e democratico, impegnarci ed esprimere la nostra vicinanza con azioni concrete nei confronti di coloro che si battono per affermare gli ideali di libertà e democrazia in un paese dove questo non è ancora possibile e lo Stato cerca di controllare e reprimere anche il confronto e la comunicazione tra gli individui.

Con questo provvedimento vogliamo sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema”. — Liu Xiaobo, 54 anni, cittadino cinese ed ex professore universitario di filosofia, vincitore del Premio Nobel per la Pace, corrispondente per alcune testate giornalistiche cartacee e online, nel 1989 viene arrestato e incarcerato per aver partecipato allo sciopero della fame degli studenti cinesi. Nel 2009 Liu Xiaobo è stato condannato a 11 anni di prigione per istigazione alla sovversione, “reo” di aver partecipato alla stesura della “Carta 08”, un documento favorevole alla democrazia sottoscritto da migliaia di cittadini cinesi. La moglie, Liu Xia, che ha dato al marito in carcere la notizia della vittoria del Premio Nobel della Pace, si trova agli arresti domiciliari, con le autorità che le impediscono contatti con l’esterno, pur non essendo stata accusata formalmente di alcun crimine, colpevole solamente di essere la moglie di un “sovversivo”.

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