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Antonio Saburro
Antonio Saburro
CAMPOMARINO _ Con le misure fiscali introdotte dal Governo guidato da Mario Monti la pressione fiscale a carico delle imprese, nel triennio 2012-2014, aumenterà di oltre 5 miliardi di euro. Questa cifra è l’effetto degli aggravi fiscali e contributivi sulle aziende, che superano abbondantemente le misure adottate per alleggerire il peso delle imposte sulle attività imprenditoriali. In tutto questo contesto non si può fare a meno di citare l’IMU, che ha reintrodotto la tassazione sugli immobili anche considerati prima abitazione.

Sebbene manchino ormai pochi giorni al pagamento del saldo dell’Imu, previsto per il prossimo 17 dicembre, l’incertezza regna sovrana sull’ammontare che gli italiani dovranno versare. L’effetto sulle famiglie è un generale disorientamento, il 42% dei proprietari d’immobili non sa quanto dovrà pagare per il saldo Imu. Un dato che sale al 57% tra le famiglie a più basso reddito. Oltre a pesare sulle abitazioni principali l’IMU ha raddoppiato, rispetto all’ICI la tassazione su tutti gli immobili. Sui proprietari di 2 case graverà il peso fiscale più importante: quasi la metà del gettito totale (44,8%). Il 62% del gettito previsto dall’applicazione dell’Imu sarà in capo alle famiglie italiane, il restante 38%, invece, graverà sulle attività economiche. In una fase recessiva che in questi ultimi tempi ha contratto ulteriormente i consumi, l’applicazione di questa nuova imposta inciderà non poco sui bilanci delle famiglie e delle imprese, con gravi ripercussioni su tutta l’economia.

Tenendo contro che il 90% dei Comuni (tra questi anche il nostro) sulle seconde case e quant’altro hanno applicato le aliquote massime, Famiglie e Imprese subiranno un salasso. In questo mese di dicembre che presenta un numero importanti di scadenze fiscali e contributive molto onerose, tantissimi piccoli imprenditori, decidendo di onorare le scadenze fiscali, dovranno posticipare le tredicesime, mettendo in difficoltà, loro malgrado, le famiglie dei propri dipendenti. Una situazione, si può definire, abbastanza tragica che rischia di far saltare gli equilibri di tantissime imprese nel silenzio di Governanti che non hanno compreso le dinamiche in cui si dibattono artigiani e PMi. Infatti il peso del settore Pubblico sull’economia, le difficoltà di accesso al credito, disoccupazione giovanile, pensioni troppo basse, stanno portando al collasso.

Da un governo tecnico non legittimato dal popolo e sensibile solo ad interventi di cassa e di natura contabilistica, non ci aspettavamo nulla, ma dai nostri amministratori locali sì. Nel mese di giugno (prima dell’acconto Imu) avevo sensibilizzato l’amministrazione ad un abbattimento sostanziale dell’aliquota Imu e non solo di facciata. Il tanto augurato abbassamento “sostanzioso” e non solo di facciata, non c’è stato.

Al Sindaco dico: giusto difendere il territorio in senso ampio (Piano Sanitario Regionale) ma penso sia ancor più giusto difendere prima i propri concittadini e le imprese che operano sul territorio di Campomarino da una tassazione sempre più pesante ed insostenibile e che penso si sarebbe potuta limitare con un abbassamento dell’Imu sulla seconda casa, magari al 4,60 o poco più anziché portarla al 9,60.

Ai consiglieri di opposizione dico: le vostre assenze di turno, nei vari consigli comunali e lo svolgere ad intermittenza le funzioni di consigliere di vigilanza ha di fatto penalizzato lo sviluppo di Campomarino e la tutela dei nostri concittadini da tasse come l’Imu, tarsu, irpef ed altro ancora. Una maggioranza funziona e lavora bene se un’opposizione esiste, vigila, propone e se serve, alza la voce. Se, in un momento di difficoltà economica come questo che stiamo vivendo, l’amministratore abbandona il cittadino è normale che accresce la sfiducia verso la classe politica. Il bene comune e la tutela al cittadino devono restare sempre al primo posto di chi sceglie di occuparsi della vita pubblica.

Antonio Saburro