ROMA _ Un provvedimento disciplinare nei confronti del CdR del Tg1 è stato avviato dal Collegio dei Probiviri dell’Associazione Stampa Romana, a seguito di un esposto della giornalista caposervizio e conduttrice, Cinzia FIORATO. Fatto senza precedenti per la testata della rete ammiraglia: Simona SALA, Alessio ROCCHI e Attilio ROMITA, questi i componenti del comitato di redazione, sono chiamati a rispondere di violazione della Carta dei diritti e dei doveri dei giornalisti radiotelevisivi del servizio pubblico. Cinzia FIORATO, conduttrice storica dell’edizione notturna del Tg1, nonché conduttrice della fortunata edizione 2008 di Unomattina, è tra i giornalisti che circa due anni fa rifiutarono di firmare la famosa lettera di solidarietà al Direttore Augusto MINZOLINI, dopo che il primo giornale d’Italia aveva trasformato la prescrizione di Mills in assoluzione, giornalisti che da quel momento hanno subito condotte ritorsive e discriminanti.

Dopo essere stata spostata da Minzolini contro la sua volontà ad altro incarico e ad altra redazione ed essere stata di fatto cancellata dal telegiornale, la conduttrice ha avviato una difficile vertenza contro l’ex direttore del Tg1 per mobbing e demansionamento. Della vicenda hanno scritto anche testate internazionali. Il caso è abbastanza singolare nel suo genere, lo spostamento della Fiorato non solo è avvenuto contro la sua volontà, ma non ha nemmeno seguito il minimo e apparente criterio professionale, oltre che le regole di legge e contrattuali. Ed è proprio dei criteri delle scelte dei direttori che si occupa l’art. 13 della Carta dei diritti e dei doveri dei giornalisti radiotelevisivi del servizio pubblico, quello che i Probiviri oggi ipotizzano sia stato violato dal CdR in carica. La giornalista, che aveva già impugnato il suo demansionamento e lo spostamento dalla redazione Cultura alla Redazione Speciali, aveva chiesto all’organo sindacale interno al Tg1 di conoscere quali fossero i criteri seguiti da Minzolini nell’assegnare, subito dopo il suo allontanamento, quello che era il suo posto di caposervizio nella redazione Cultura a una collega redattore ordinario, spostata per questo dalla redazione del Politico.

Il comitato di Redazione a cui si è rivolta la Fiorato è lo stesso che in un comunicato del 13 settembre del 2011, rendendo note tali promozioni e spostamenti operate da Minzolini, aveva ribadito “che le promozioni prospettate riguardano sempre e solo colleghi che hanno firmato il noto documento di sostegno al direttore”. Eppure, quando la Fiorato chiede al CdR di sapere se il Direttore del TG1 li abbia informati circa i criteri seguiti in quella che lei aveva denunciato come una epurazione ai suoi danni e che è, fra le altre cose, oggetto di causa, se inoltre il direttore avesse preso in considerazione, come previsto dal contratto integrativo della Rai e dalla suddetta Carta dei diritti e dei doveri dei giornalisti radiotelevisivi del servizio pubblico, il curriculum ed eventuali requisiti in base ai quali erano state operate le scelte, la cui comunicazione al CdR è un obbligo previsto contrattualmente, il comitato di redazione cade in un inspiegabile silenzio. Tre le lettere inviate, tre le diffide scritte dal legale della giornalista, a cui nessuno dà riscontro.

Per questo la Fiorato decide di rivolgersi al Collegio dei Probiviri, anche in virtù del fatto che il CDR del TG1, organo dell’Usigrai, all’ennesima richiesta di informazioni, risponde poche righe affermando di “non avere alcuna giuridica legittimazione passiva nella vicenda”, praticamente cioè non risponde. Un comportamento inspiegabile quello del CdR nei confronti della giornalista in causa, che ha come unico risultato quello di rendere possibili e insindacabili, al contrario di quanto dettato dal Contratto e dall’Integrativo Rai, nonché dal suo codice etico e, appunto, dalla Carta dei diritti e dei doveri dei giornalisti radiotelevisivi del servizio pubblico, decisioni arbitrarie ed illegittime, le stesse che hanno caratterizzato quella che forse ricorderemo come la direzione più controversa e criticata della storia del Tg1.

Il legale della giornalista, nell’ambito della stessa diffida ai Probiviri, ha sollecitato l’Associazione Stampa Romana, dunque, a promuovere una condotta antisindacale nei confronti della RAI, così come lui stesso fece nei confronti dell’ex Direttore Generale Masi, vincendo, proprio perché il silenzio del CdR, potrebbe significare che tali criteri di scelta non siano stati comunicati perché in realtà inesistenti. Se questa condotta antisindacale fosse stata e fosse rivendicata, si potrebbero abbattere proprio tutti quei provvedimenti discriminatori adottati da Minzolini e che sono stati denunciati dai giornalisti del Tg1 e dallo stesso CdR che oggi è sottoposto al procedimento disciplinare per il suo contraddittorio ed ostinato silenzio.

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