Per parte nostra, non ci sottrarremo ad un confronto sul merito delle scelte, dalle opere pubbliche alla programmazione di interventi per le imprese, preannunciando che su un tema così rilevante per quantità e qualità delle risorse finanziarie previste è indispensabile ricercare ed ottenere il massimo coinvolgimento e la massima condivisione, sia politica che socio-economica.”
“Campobasso deve guidare lo sviluppo della Regione nel suo complesso, ipotizzando un ruolo anche per i Comuni limitrofi che non possiamo lasciare si trasformino in quartieri dormitorio. Occorre perciò disegnare un’idea di sviluppo urbano che
sia consona al ruolo che la città svolge nel contesto regionale, senza trascurare il ritardo infrastrutturale che emargina ampie zone della città (campagne e contrade prive di reti idrauliche e fognarie), l’inadeguatezza dei servizi del centro urbano (dall’assenza di parcheggi al traffico), il dramma di una zona industriale priva di infrastrutture telematiche e tecnologiche (la banda larga è un sogno come in alcuni casi lo è l’adsl), la piaga delle grandi opere incompiute (da Ingotte alla Rivolo).
Occorre, inoltre, indagare il ruolo e le potenzialità del sistema universitario, puntando ad una sempre maggiore integrazione tra il sapere e lo svilupppo economico. Di tutto ciò, e su tutto ciò, misureremo anche le prospettive di questa legislatura comunale. Fino ad ora, il dibattito è stato orientato -temo- al folklore. Mi aspetto che si chiuda subito questa fase e si apra un confronto serio sul futuro di Campobasso e del Molise.”