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VENAFRO _ Iniziativa dell’eurodeputato Aldo Patriciello sul tema dell’immigrazione: un’interrogazione con procedura d’urgenza è stata inoltrata alla Commissione europea dopo che, nel pomeriggio di ieri, era giunta la dichiarazione del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, in merito alla richiesta di chiarimenti avanzata da Bruxelles nei confronti delle autorità italiane circa l’episodio riguardante un barcone di immigrati intercettato a 24 miglia da Capo Passero. “Ho chiesto alla Commissione europea che si faccia carico della responsabilità di affrontare questo fenomeno così complesso adottando misure idonee al fine di garantire un rafforzamento delle strutture d’accoglienza e di assistenza sul coste del Mediterraneo. Ho inoltre sostenuto – ha aggiunto il deputato europeo – la necessità di una più equa ripartizione tra gli Stati dell’Unione europea dei flussi di entrata di coloro che hanno diritto d’asilo”.

Come anticipato nel presentare la propria agenda politica, l’On. Aldo Patriciello ha sottolineato, nell’interrogazione, l’urgenza di rafforzare il ruolo dell’Agenzia europea per la gestione della cooperazione operativa alle frontiere esterne: “Ritengo – ha detto – che sia arrivato il momento da parte della Commissione di dedicare una sezione dell’agenzia Frontex al problema degli sbarchi nel Mediterraneo destinando alla stessa più fondi e più mezzi”. Sulla posizione critica del premier Berlusconi sollevata dalla richiesta di chiarimenti sulla questione immigrati, l’On. Patriciello dal Molise ha dichiarato: “Nessun attrito con Bruxelles. Ritengo doverosa la presa di posizione del presidente Berlusconi poiché è palese che in assenza di un’azione coordinata a livello europeo, i paesi dell’area euro mediterranea, incluso l’Italia, sono costretti a farsi carico da soli degli stranieri che arrivano e cercano di entrare nello spazio europeo dalla frontiera sud.

Non si può continuare a scaricare sulle navi della Guardia di finanza la responsabilità delle procedure che mirano a verificare se i migranti abbiano o meno diritto all’accoglienza. E’ certo che ogni essere umano ha il diritto di fare richiesta di protezione internazionale e di status di rifugiato ma ciò non toglie che la procedura di respingimento, in assenza di un regime adeguato di cooperazione, rimane uno strumento da parte degli Stati rivieraschi per arginare il fenomeno che preme sulle frontiere meridionali dell’Ue. Basti pensare – ha concluso – che rispetto allo scorso anno i cittadini extracomunitari giunti in Italia tra il 1 maggio e il 31 agosto si sono ridotti da 14.000 a 1.300”.

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