CAMPOBASSO _ Apprendiamo che Antonio Di Pietro avrebbe reagito con una grassa risata alla nostra scelta di lasciare il partito nei cui ideali e valori abbiamo creduto ed investito. La nostra reazione è stata certamente più vicina al dolore che alla gioia. Prendiamo atto che al di là della divergenza politica c’è probabilmente anche un profilo umano da riconsiderare. Rivendichiamo il coraggio di aver assunto una pur dolorosa decisione di coerenza. E lo facciamo innanzitutto per rispetto dei nostri elettori, ai quali abbiamo raccontato che Italia dei Valori rappresentava una speranza: eravamo in campo per un ricambio della classe dirigente, per un rinnovamento della politica e del modo di concepire la cosa pubblica, per una alternativa di uomini e di costumi, non certo per offrire un approdo agli itineranti della politica che approdano oggi in quel partito che hanno avversato e contro il quale si sono scagliati, dopo averle tentate tutte (dapprima al Comune di Campobasso con NpD, da ultimo le primarie del PD) e dopo essere stati sonoramente bocciati dall’elettorato. Se agissimo per un puro calcolo opportunistico, non avremmo nessuna difficoltà a restare nella casa che abbiamo contribuito a costruire.

Facebook 09.11.2009 –Erminia Gatti
 carissimi, grazie a tutti quelli che mi attestano solidarietà, è l’unica prova a cui mi interessa sottoporre la mia decisione. Cos’è successo, mi chiedono alcuni…. E’ successo che ho aderito ad IDV perchè credevo davvero che fosse l’unica, vera alternativa. Un partito basato sugli ideali e su una visione nuova del modo stesso di fare politica, una rivoluzione copernicana nella Casta. E’ questo che ho raccontato ai miei elettori, e l’ho raccontato perchè ci credevo io stessa, per prima. Ma se IDV è nata per combattere un certo modo di fare politica, arrivistico, opportunistico, clientelare, autoreferenziale, e poi giubilando apre le porte ai più illustri esponenti di quel tipo di politica che abbiamo avversato, io non ho il coraggio di tornare tra la gente e raccontare che cambieremo l’Italia, o il Molise….

Non abbiamo l’arroganza di esprimere giudizi morali sulle persone. Abbiamo il dovere di chiarire agli elettori che hanno sperato nella diversità culturale e politica dell’Italia dei Valori che non abbiamo nulla a che fare con questa operazione di potere e di poltrone nel segno del peggiore opportunismo, da cui dunque ci dissociamo nella maniera più netta e convinta. Restituiamo al mittente le accuse di non voler aprire il partito per trarne vantaggi personali. Sul piano elettorale non abbiamo alcun problema. E lo dimostrano i dati di tutte le ultime competizioni elettorali. Poniamo, al contrario, una questione politica: aprire “a chi” e soprattutto “per fare cosa”.

Noi continuiamo a credere che sia sbagliato utilizzare le sedi istituzionali come sedi di partito ove svolgere le conferenze stampa e riunioni. Noi continuiamo a credere che sia sbagliato tacere o addirittura avallare gli interessi immobiliari che si celano dietro all’operazione di costruzione della nuova sede regionale a Campobasso. Noi continuiamo a credere che sia sbagliato tacere di fronte alle ipotesi di voto di scambio ed infatti siamo stati i soli a denunciarlo in campagna elettorale.

Chiediamo ad Antonio Di Pietro di spiegare, visto che fino ad ora ha taciuto, perché oggi premia o ricompensa tutti quelli che nelle ultime competizioni elettorali hanno combattuto contro Italia dei Valori e al solo fine di osteggiare Italia dei Valori, peraltro con risultati assai deludenti. Lanciamo oggi un appello a tutte quelle persone che in questi anni, spontaneamente e con passione, hanno creduto come noi nel messaggio politico dell’Italia dei Valori.

Per noi quel messaggio e quei valori sono ancora attuali e per essi vale ancora la pena di battersi. Continueremo a farlo fuori dal partito, ormai ridotto ad altro, in un movimento civico, aperto e democratico, insieme a tutte le persone che ci hanno sostenuto in questi anni non certo per aspettative di ricompense ma per la speranza di un reale cambiamento di uomini e di metodi.

Testo del documento firmato da Massimo Romano, Consigliere Regionale del Molise, e da oltre quaranta tra dirigenti regionali dimissionari dell’Italia dei Valori e amministratori locali.

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6 Commenti

  1. E’ cominciata la “campagna elettorale”
    Solidarietà e complimenti ai “dissidenti” che si sono (finalmente) convinti che dietro la “maschera” dei Valori c’era un’altro “Imperatore”. Ora siamo certi che a marzo si voterà per il rinnovo del Governo della Regione Molise, per la Provincia di Campobasso e per il Comune di Termoli. Quindi un appello ai “puri di spirito”: non cadete in tentazioni e, alle parole fate seguire i fatti (saranno in molti a seguirvi sia a sinistra che a destra e saranno dolori di pancia per i “politicanti”). Ad majora!!!

  2. Erminia Gatti – Facebook
    Erminia Gatti candidata al parlamento europeo con l’IDV scrive su Facebook: “MEGLIO DIRE ADDIO ALL’ITALIA DEI VALORI CHE ADDIO AI VALORI IN CUI CREDO….” e Lorenzo Lommano (sempre su facebook) gli risponde: “Ti aspetto nel mio Movimento, tra coloro dove la parola ha il valore dell’onore. Auguri.”

  3. bho!
    mi fa piacere che tutti quei dirigenti di idv se ne siano andati. l’ingresso di quelli della provincia in idv non porterà nulla di buono… forse perchè idv è così…, ma non mi fido della gatti anche se scrive bene ma razzola male

  4. Il perdrsi dell’IdV
    Nel mio blog: http://www.tulliomarra.it è dal 2008 che denuncio il degrado morale dell’IdV un degrado irreversibile. Le chiavi del partito sono nelle mani di AdP ben custodite dall’On. Silvana Mura, pensare di cambiare le cose non è nelle cose possibili.
    ITALIA ATTIVA E’ QUELLO CHE AVREBBE DOVUTO ESSERE L’ITALIA DEI VALORI E CHE NON E’ STATA.
    I VALORI SI INCARNANO, NON BASTA PARLARNE E DECANTARLI.