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TERMOLI _ Questa mattina alcuni genitori si sono recati presso l’ambulatorio di patologia clinica del poliambulatorio di Termoli per fare eseguire ai propri figli piccoli la intradermoreazione di Mantoux (tubercolina),il test diagnostico per la tubercolosi e mi riferiscono che in televisione questa mattina hanno parlato dell’argomento diversi esperti ed il ministro per la salute Fazio a causa di una mancanza di correlazione tra questo test e quello eseguito sui neonati “contagiati” al policlinico Gemelli di Roma. In pratica i neonati positivi al test delle linfochine sarebbero stati negativi al test della tubercolina.

Questa cosa chiaramente lasciava giustamente perplessi i genitori che hanno espresso la loro scetticità sulla validità diagnostica del test alla tubercolina. A tal proposito mi sembra cosa buona informare inequivocabilmente il pubblico che il test di scrining riconosciuto da tutti i protocolli sanitari internazionali ed approvati da tutte le società scientifiche specialistiche è , e rimane il “test alla tubercolina” che prevede l’iniezione sottocute di 10 unità di PPD sulla superficie volare dell’avambraccio.

In merito alla discrepanza dei risultati in realtà essa è solo apparente in quanto il test fatto ai neonati valuta lo stato di attivazione di alcuni linfociti ,(test delle alle linfochine) .esso è un test che valuta una fase precocissima e preclinica del contatto con il germe ed esprime il contatto di alcune cellule immunitarie (linfociti o cellule endoteliali presentanti l’antigene) con una parte ,antigenicamente attiva del bacillo della tubercolosi ,in pratica è come se alcune cellule immunitarie avessero fotografato il bacillo della tubercolosi e tramite le linfichine(in questo caso una interleuchina,la 6 in particolar modo) che sono delle sostanze secrete da alcuni linfociti allertano altre cellule immunitarie e ne stimolano la riproduzione selettiva di alcuni cloni specifici contro il bacillo. In pratica questo test è stato utilizzato solo ai fini di avere una informazione sullo stato immunologico cognitivo preclinico tale da permettere una terapia che non tiene conto dello stato di malattia dei neonati contagiati ma a solo scopo preventivo.

Il test alla tubercolina invece dimostra se l’organismo ed il suo sistema immunitario hanno avuto una esperienza immunitaria completa del contatto con il bacillo della tubercolosi e ne rimane memoria immunologica completa sia anticorpale che cellulare ,esso quindi è, e rimane , effettivamente l’unico test che conserva un valore diagnostico di scrinig e prevenzione di questa pericolosa malattia. che ancora oggi è tra le piu’ diffuse al mondo e che una recente circolare ministeriale pone al centro di attenzione di pubblico interesse.

dott. Giancarlo Totaro Medico Specialista Patologo Clinico

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