In questo periodo di confusione e di caos, si sta riscoprendo il valore della musica, intendiamoci, della musica vera, quella ben fatta e ben confezionata, mai banale e uguale a se stessa.
The Police
Mi riferisco ai mostri sacri che tutti conosciamo, e tra questi, sempre del periodo a cavallo degli anni ’70 e ’80, i mitici The Police, ossia la polizia inglese, la cui musica entra nel cuore e nella mente ed, in sinestesia perfetta di sentimento e ragione, produce emozioni uniche ed indimenticabili. Personalmente, potrei vivere solo per ascoltare, sentire, studiare e fare musica intelligente come quella dei tre poliziotti: Mister Gordon Matthew Sumner, Armstrong Stewart Copeland ed Andy Summers, praticamente, a mio avviso, i tre migliori musicisti, ognuno mostro sacro del proprio strumento, con il fascino e la bellezza della voce di Sting, il ritmo ludico e scanzonato dell’imbronciato Copeland ed il virtuosismo chitarristico di Andy.
Se vogliamo, grazie alla loro recente reiunion di un anno e mezzo-si sono risciolti ad agosto 2008-abbiamo ora la possibilità di ascoltare il loro ritorno alle origini, quando, a fine 2006, hanno deciso di troncare per un po’ le loro carriere solistiche dopo la fine dell’avventura nel 1983-anno del loro canto del cigno, Synchronicity-per riunirsi e reinterpretare in un suggestivo saluto ai loro fan di anni le loro indimenticabili song, in un originale medley che è stato il loro concerto, portato in giro di nuovo per tutto il mondo. La performance dei Police parte infatti dall’indimenticabile Message in a bottle sancita dal gong di Stewart Copeland-mitico-passando per So lonely, Truth hits everybody, Canary in a coalmine, Voices inside my head, King of pain e tutte le altre, per terminare il discorso da dove erano partiti nel 1977 ai tempi di outlandos: la prima song, Next to you.
 
Dunque, quale occasione migliore di questa incipiente primavera per riascoltarsi e/o rivedere i loro successi in versione live 2007 e 2008, grazie all’uscita da questo nuovo anno del memorabile ed imperdibile cofanetto-doppio live e doppio cd-‘Certifiable’-,che non può e non deve mancare nelle collezioni dei veri intenditori di musica. Personalmente consiglio anche il ‘Live in rio’,in alcuni punti anche più bello e godibile dell’ufficiale cofanetto.Questo per non perdersi il gong di Stewart iniziale che rimette in moto la macchina infernale poliziesca, deus ex machina appunto, ed il suo alternare nella performance momenti di batteria rock, heavy-come dimenticare i ponti timbrici del medley Can’t stand losing you-Reggatta de blanc, sanciti dall’esplosione a ritmo della luce accecante della batteria-a momenti di docili e magiche percussioni come nella unica ‘Wrapped around your finger’, un vero e proprio ‘spettacolo nello spettacolo’ come l’hanno definito molti critici. Oltre ai classici Every breath you take, Roxanne, Walking on the moon, De dododode da da da, sono proprio alcune song minori ad incantarci, originalmente reinterpretate e fuse in una nuova musicalità, come accade per la nuova ‘Truth hits everybody’ molto più melodica, e la ipnotiche, ossessiva, bellissima quanto semplice ‘voices inside my head.

A mio avviso la migliore canzone resta sempre “So lonely“, unica per la musica, l’interpretazione, il ritmo, il senso e, soprattutto, il ritornello ed il testo…basti pensare a Sting che urla nel mio teatro, la mia anima, sono l’unica stella dello spettacolo, entrate, i posti son tutti liberi e questo basta e avanza per andare subito a comprare, vedere, ascoltare e metabolizzare, un ‘Certifiable‘ che é e rimane pietra miliare nella storia della musica in quanto emblema dell’ultimo viaggio dei police nel loro mirabile mondo, del loro attesissimo e sognato ‘ritorno alle origini’…perché “ i Police are the best “e la loro versione migliore resta quella delle tre menti unite, versione reiunion appunto!

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