Laura Venittelli
TERMOLI – “In questi ultimi giorni abbiamo assistito a un risveglio collettivo, negli ambienti politici e istituzionali, dell’interesse verso le sorti dell’autonomia giudiziaria del Molise. Ad ogni livello sono intervenuti consiglieri, segretari e assessori, ma teniamo a precisare quello che è stato il lavoro sin dalla vigilia di Ferragosto, quando si è avuto sentore della proposta di revisione della geografia giudiziaria nel Paese”. A fare il punto della situazione è l’onorevole molisana del Pd, Laura Venittelli, che ribadisce in modo fermo la necessità ineludibile di conservare il criterio dei tre tribunali per salvaguardare non solo la Corte d’Appello, ma l’autonomia e l’accesso alla giustizia da parte dei cittadini sul territorio, non dismettendo uno dei cardini costituzionalmente garantiti più significativi per l’ordinamento repubblicano.
L’opera certosina di sollecitazione parlamentare che abbiamo promosso è stata rivolta nei riguardi di colleghi con funzioni e competenze, non verso chicchessia e soprattutto sensibili al problema delle paventate soppressioni di Corti d’appello e tribunali minori. Tra i primi, il capogruppo Roberto Speranza, in considerazione del rischio corso dalla sua stessa regione, la Basilicata”.

L’onorevole Venittelli ha lavorato di concerto con i presidenti degli ordini forensi di Larino e Campobasso Antonio De Michele e Demetrio Rivellino, avviando contatti con altri parlamentari di territori a rischio come Marche e Abruzzo, tra questi il sottosegretario al Ministero dell’Economia e delle Finanze Giovanni Legnini, avvocato che esercita nel foro di Chieti. Coinvolto nel ragionamento anche il capogruppo Pd alla Commissione Giustizia Walter Verini, umbro e per questo altrettanto interessato al tema.

Per raggiungere una posizione univoca insieme al presidente De Michele abbiamo promosso una corrispondenza fitta, con cui sono stati messi a fuoco i punti deboli della riforma, spingendo il capogruppo Verini a discuterne col Ministro Andrea Orlando, al quale è stato ribadito che tutte le regioni, sia della cosiddetta fascia adriatica che altre, daranno battaglia senza tregua per conservare l’autonomia giudiziaria, esattamente come faremo per il Molise. Siamo agguerriti e non cederemo le armi”. Un lavoro di raccordo importante che vedrà i suoi frutti a partire dalla ripresa dell’attività parlamentare, ma il monito del deputato molisano è lo stesso di quello raccolto a margine dell’assemblea di giovedì scorso a Termoli: coesione per salvare il Molise, non solo sull’ordinamento giudiziario.

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